DALLA CENERE AL SOGNO
C’è un’umana amarezza nel risveglio di Reggio, l’amarezza di chi era andato oltre la logica che avrebbe suggerito di non illudersi, ma si è aggrappato ad un uomo che ci ha risollevato quando il secondo fallimento in 4 anni era cosa fatta.
In meno di 5 mesi siamo passati dal “de Profundis” a “vincerò”, dagli scarsi 2000 ai 14.000. Se non è un miracolo poco ci manca.
La città depressa si è risvegliata pur rimanendo, sportivamente parlando, con un pugno di mosche in mano.
Il progetto sportivo della Reggina, ma molto probabilmente della città, continua senza sosta.
È un progetto che si basa sugli impianti (Reggio ne ha 4 di grande interesse e prospettive), sull’organizzazione, sull’entusiasmo della gente.
E se gli ingredienti sono questi il futuro tecnico non può che puntare ad una crescita.
Guardiamo avanti con ottimismo perché la Reggina ci ha fatto sognare la gloria, la Viola ci ha fatto emozionare.
Forse la sinergia tra i due club potrebbe diventare un qualcosa di più, forse Reggio potrebbe, ancora una volta, aggrapparsi allo sport per risollevarsi, forse Reggio può tornare ad unirsi in tutti i sensi.
Dalla cenere siamo passati al sogno e non intendiamo smettere di sognare.
Foto Maurizio Polimeni