POSSANZINI CHE SCATTA E ORAMAI NON LO PRENDI PIU’
16 Maggio 1999, stadio San Vito di Cosenza, in scena un derby che la Reggina non vince da 34 anni, quando Pietro Camozzi realizzò una rete che spianò la strada per la storica prima promozione in serie B.
Dopo la splendida vittoria di Brescia, il sogno sembra trasformarsi in incubo: pareggio interno contro la Fidelis Andria, sconfitta pesante a Verona contro il Chievo con clamoroso esonero di Gustinetti a 6 giornate dalla fine e pareggio interno contro l’Atalanta dopo l’arrivo di Bruno Bolchi.
A Reggio serpeggia il pessimismo (non vonnu nchianari in serie A), ma in 2.000 si parte alla volta di Cosenza per tenere viva la speranza.
Il Cosenza, dal canto suo, lotta per non retrocedere e punta dritto alla vittoria per risollevare la propria classifica e mettere la parola fine ai sogni di gloria amaranto.
Il primo tempo vede i lupi all’attacco e la Reggina mai pericolosa a difendere e cercare di sfruttare qualche contropiede che però non arriva, anzi, in pieno recupero, uno svarione di Tonino Martino spiana la strada a Tatti che però sbaglia clamorosamente.
La ripresa si apre con l’espulsione di Ciccio Cozza per doppia ammonizione che sembra indirizzare definitivamente la partita. Bolchi toglie un attaccante, Artico, e inserisce un centrocampista, Briano, dopo che Pinciarelli aveva rilevato Martino.
Dopo un colpo di testa di Manfredini finito a lato, su rimessa dal fondo di Orlandoni svetta di testa il piccolo Pinciarelli che innesca Possanzini all’altezza del cerchio di centrocampo, Davide supera avversari come birilli, anche il portiere, ma si decentra ed è costretto a fermarsi quasi sulla linea dell’area piccola dove Moscardi lo atterra per un calcio di rigore solare.
Con Artico fuori è lo stesso Possanzini ad incaricarsi del tiro, ma il rasoterra è troppo centrale e Ripa respinge tra lo sconforto dei tifosi amaranto.
Il fischio del giovane Rosetti riaccende la speranza: il rigore va ripetuto! A nulla valgono le veementi proteste dei giocatori rossoblu.
Possanzini può presentarsi nuovamente sul dischetto; in molti preferiscono non guardare il tiro. La conclusione stavolta è più angolata e il boato può liberarsi: la Reggina è in vantaggio a 20’ dalla fine.
L’assalto del Cosenza diveniva ancora più deciso ma la difesa amaranto resiste e, per di più, Moscardi a 7’ dalla fine si fa espellere rimettendo le due squadre in parità numerica.
Bolchi toglie anche Possanzini e mette Cirillo per mantenere il risultato, lasciando Pinciarelli come terminale offensivo.
A 3’ dal termine la Reggina congela il pallone per 40 lunghissimi secondi con una serie di 12 passaggi che fanno giungere la palla a Firmani a oltre 25 metri dalla porta. Il buon Fabio decide di porre fine al torello con un tiro a dir poco velleitario che però diventa imparabile grazie alla deviazione di Paschetta per il 2-0 che sa di trionfo amaranto. Il Cosenza non si arrende e, due minuti più tardi, su un corner una deviazione di Poli manda la palla sul secondo palo dove Montalbano appostato realizza. I minuti di recupero sembrano infiniti, ma il triplice fischio di Rosetti sa di liberazione e la festa può cominciare. All’esterno dello stadio disordini e arresti, sciarpe rossoblu insanguinate, ma il sogno amaranto continuA!!!