ORGOGLIOSI DELLA NOSTRA STORIA
Tante volte ci hanno definiti inguaribili romantici, ci hanno detto che è sbagliato guardare ad un passato seppur glorioso perchè si perde di vista il presente, poi arriva prima Luca Gallo da Roma a rimarcare l’importanza di recuperare la storia della Reggina e, giusto due giorni fa il presidente della Green Basket Palermo che ci insegna (sì lo insegna a noi che spesso abbiamo memoria corta) cosa siala Viola, l’orgoglio di poter solo affrontare una squadra che ha fatto la storia del basket italiano.
Ecco una parte della nota del presidente Fabrizio Mantia.
“Ieri (domenica ndr), insieme alla dirigenza, ero al seguito della squadra per assistere al match contro la Viola Reggio Calabria. Sì, avete capito bene, esattamente quella Viola che da oltre trent’anni tiene alta la bandiera del Sud Italia nel basket; quella Viola che ha vissuto stagioni esaltanti in Serie A, cambiato nomi, volti, idee, ma che resiste a dispetto di un momento storico tutt’altro che esaltante.
Arrivato al PalaCalafiore, impianto da 8500 posti, uno dei più grandi di Italia, hai subito l’idea di cosa sia la storia, il blasone, ma soprattutto la cultura sportiva.
La cronaca parla di una partita divertente, giocata ad armi pari per oltre trentacinque minuti, salvo poi veder prevalere la squadra più forte, trascinata da un pubblico caldissimo, affezionato, festante. Bene, da Presidente dovrei forse non essere contento del risultato (e infatti non lo sono), ma sono invece contento di essere stato lì. Lì dove, tanto per fare un paio di nomi, hanno giocato un certo Manu Ginobili e un certo Joe Bryant, padre di Kobe Bryant (che già da piccolissimo dava spettacolo su quel parquet), lì dove, sicuramente la cosa più importante, decine di famiglie si ritrovano ogni domenica per incitare quei colori. L’importante per chi va al palazzo sembra “esserci”, sempre e comunque, nel bene e nel male, fino al punto da esporsi economicamente con una raccolta fondi pur di continuare questa avventura. Ecco, da Presidente, ma soprattutto da sportivo, non posso che imparare da questa gente. E mi piacerebbe che il pubblico palermitano, che sta via via aumentando in termini di numeri, passione, attaccamento ai colori sociali, facesse altrettanto: le squadre e la società si criticano, sì, ma in fin dei conti si sostengono sempre, perché non sono proprietà del presidente di turno, ma della gente.
…
La cultura sportiva di eccellenza non si compra al supermercato, bensì si costruisce ogni giorno, mattoncino su mattoncino, con lo sforzo di chi ama lo sport e i valori che esso rappresenta”.
Grazie presidente, proveremo a far tesoro di queste parole e, si fidi, ne avevamo proprio bisogno.
Foto Maurizio Polimeni