NON FACCIAMOLA MORIRE
Un’altra mazzata, l’ennesima di questi anni che non sembrano voler finire.
Siamo di nuovo sull’orlo del baratro, col rischio di un fallimento che stavolta avrebbe conseguenze forse letali, se il ricorso dovesse essere respinto.
È facile pensare che fallire significhi soltanto azzerare tutto, ripartire dalla serie D o C che sia e tutti felici e contenti, per la serie ti piace vincere facile. E le conseguenze? Qualcuno ha pensato che, come recitano le norme federali, fallire significherebbe non poter richiedere un trasferimento di sede (ACQUISIZIONE TITOLO SPORTIVO) per 3 ANNI? Ci siamo dimenticati il motivo per cui Coppolino non riuscì a trasferire la sede a Barcellona? Rinfreschiamo la memoria. Il titolo non andò a Barcellona per poche centinaia di Euro di morosità della società siciliana.
E i debiti verso il Comune e la Città Metropolitana? Chi se ne frega, mica i soldi li devono dare a me? Cavoli delle istituzioni. E il Pianeta Viola che chiuderebbe in attesa di un bando che andrebbe appannaggio a chi sa chi dopo essere rimasto in stato di abbandono chissà per quanto tempo? E la nuova società dove si allenerebbe? Come potrebbe puntare a risalire nelle categorie che contano (almeno serie B) senza una struttura adeguata?
I tempi sono diversi rispetto a quel 2007 quando siamo rimasti senza basket solo con la squadre giovanili, sia ben chiaro.
In questo momento servono convergenze, serve unirsi e salvare il salvabile, senza puzza sotto il naso e senza preclusioni. OGNUNO FACCIA LA SUA PARTE. Sparare su tizio o caio serve solo a sfogare la rabbia (e ci può stare), ma poi? C’é un domani che potrebbe non arrivare mai.
Intanto io domani alle 19.00 andrò a vedere Lumaka – Botteghelle, che giocheranno la finalissima del campionato di D, lo meritano per i sacrifici fatti e perché portano avanti con sacrifici una grande passione. Ma la VIOLA è la VIOLA, per tutti.