REGGINA-SPAL 0-1, IL RACCONTO
Primo tempo: colpo di testa di Fabbian, parato. Tiro a giro di Menez, parato. Colpo di testa di Hernani, fuori di poco.
Ripresa: conclusione di Fabbian, fuori di poco. Tiro di Canotto, parato e dopo rigore tolto dal Var. Colpo di testa di Fabbian, fuori di poco. Colpo di testa di Canotto, parato. Tiro di Canotto respinto da Peda, colpo di testa di Santander parato. Colpo di testa di Loiacono, parata di Alfonso e salvataggio dell’ex Dalle Mura sulla linea.
Poi? Ah sì, colpo di testa di Gagliolo, gol.
Qualsiasi analisi, commento, racconto, non può che partire da qui. La Reggina perde in casa con la Spal ma il succo sta tutto lì. Dieci nitide occasioni da gol non sfruttate. Un euro-autogol, arrivederci e grazie. Certo, non si è vista la solita tambureggiante Reggina, la manovra non è stata fluida, tutto quello che volete. Ma alla fine è mancata la cattiveria sotto porta. Alfonso, portiere ospite, ha parato tutto il parabile.
Signorile Daniele De Rossi: «La Reggina non meritava di perdere ed è stata la squadra che più ci ha messo in difficoltà». Intanto lui si porta a casa i tre punti e sorride mentre Pippo pace non ha: «Abbiamo fatto 30 tiri, abbiamo perso».
Granillo, ore 13.10, cancelli chiusi e file lunghissime davanti ai tornelli: manca l’energia elettrica, non si può entrare. Tutto si risolve in tempi relativamente brevi, la mancanza del pienone facilita l’accesso. In tribuna c’è l’attore Alessio Praticò, reduce dall’ultimo successo della fiction Rai “Il nostro generale”, con Sergio Castellitto nel ruolo di Carlo Alberto Dalla Chiesa.
Prima del via il ds Massimo Taibi consegna una targa ed una maglia celebrativa a Massimo Mariotto, unico calciatore della storia della Reggina ad aver vinto due volte la Serie C con la maglia amaranto addosso: 1988 e, da capitano, nel 1995. Giro di campo e applausi. Di solito è il presidente Cardona a fare gli onori di casa, stavolta tocca al ds, tra l’altro nel giorno del compleanno di Maurizio Poli (auguri!).
Ci siamo: prima Pippo, poi Jeremy, abbracciano Daniele. Il silenzio cala quando viene osservato un minuto di raccoglimento per Luca Vialli. In tribuna, intanto, prende posto accanto al patron Saladini ed al presidente Cardona, il nuovo responsabile del settore giovanile amaranto: Peppe Geria. Si tratta di un ritorno in amaranto, dopo il rifiuto estivo c’è il sì invernale.
La Reggina è senza Pierozzi, gioca Bouah. Inzaghi per proteggerlo gli mette davanti Ricci e non Canotto. A De Rossi manca mezza squadra ma se ne accorgono in pochi. La posizione ibrida di Maistro sul centrosinistra crea qualche scompenso, spesso libero il 37 come vediamo nella foto sotto, fortunatamente poco servito nella prima frazione, di più nella seconda.
Gagliolo al 65’ segna un gran gol ma la porta è sbagliata mentre partono i fuochi d’artificio tra gradinata e curva nord: mah. Menez viene ammonito, diffidato, salterà la Ternana. E menomale che Perenzoni grazia Canotto (inopinato terzino destro per qualche minuto) sennò sarebbe mancato anche lui oltre a finire in dieci.
Entra Santander ma non è giornata. Inzaghi cerca un guizzo che continua a latitare quando serve cambiare la partita. Al fischio finale, il patron Saladini, scappa via di corsa dallo tribuna.
A fine partita De Rossi elogia La Mantia, accostato di recente agli amaranto: «Avrebbe dovuto giocare dall’inizio, dentro lo spogliatoio fa la differenza e quelli come lui bisognerebbe tenerseli stretti».
Qualche giorno fa microfono a Taibi: «il progetto è triennale, devo essere oculato e attento per la sostenibilità del club. I prezzi che si sentono per gli attaccanti sono fuori portata per noi»,
Sintetico Inzaghi: «Ha già detto tutto il ds».
Traduzione: se possibile faremo qualcosa, altrimenti proveremo ad andare in Serie A con ciò che abbiamo.
Amen.