LA PARTITA FANTASMA
Venerdì 15 Novembre, sulla carta mancano due giorni alla partita di terza serie nazionale tra Rieti e Reggina, ma la squadra di casa non si è mai allenata in settimana, ha lo stadio momentaneamente senza energia elettrica, dipendenti in fuga e si vive nel dubbio se si giocherà o meno.
Di fronte la Reggina capolista che sta preparando una partita (se si dovesse giocare) comunque surreale, partner involontario dell’ennesima farsa di una serie C bella fuori, ma con tanto marcio dentro.
Che il format a 60 squadre portato avanti da Gravina prima e Ghirelli poi sia insostenibile lo capiscono pure i bambini. Che di situazioni simili al Rieti ne vediamo ormai da anni è storia, la Reggina ne è stata purtroppo un esempio (cattivo) in due occasioni (2015 e 2018).
Eppure lo show continua come tutto fosse normale tra celebrazioni per i 60 anni con palloni celebrativi che poi spariscono
e presidenti che parlano di regole disconoscendole.
Passare a due gironi da 20 squadre sarebbe quantomeno logico, ma guai a spezzare gli equilibri in primis con l’associazione calciatori che perderebbe 400 posti di lavoro almeno e quindi avanti così a rimbalzo di responsabilità con in mezzo i tifosi a farne le spese.
La speranza della Reggina è quella di poter andare via al più presto da questa categoria, d’altronde piazze che hanno un bacino d’utenza così importante (e non solo la Reggina) dovrebbero recitare in altri palcoscenici.
The show must go on, e se qualcuno scende dalla giostra amen, ndi ranciamu.