RIEMPIAMOLO!
Alzi la mano chi avrebbe pensato o scommesso, lucidamente e non da tifoso, prima dell’inizio del campionato che la Reggina si sarebbe trovata dopo 15 giornate al secondo posto della classifica con 6 punti di vantaggio sulle inseguitrici. Per non parlare di ciò che è successo tra la primavera e l’estate quando siamo stati ad un nulla dall’inferno, quando il rischio di scomparire era più probabile di quello di sopravvivere, con tanto di fideiussione sul filo di lana perché al nome Reggina nessuno dava credito.
Eppure ad oggi siamo qui e non possiamo più nasconderci perché la classifica parla da sola e perché la Reggina ha dimostrato sul campo di poter competere per il paradiso.
Le 4 partite che ci aspettano da qui al 26, perdonateci ma non contiamo la sfilata con l’Inter, ci porteranno alla fine del girone di andata e al mercato di Gennaio. In palio ci sono 12 punti e di mezzo un sogno che continua, un sogno chiamato SERIE A!
Chi, come il sottoscritto, ha vissuto i 9 anni di serie A, il percorso che ci ha portato nell’olimpo del calcio italiano, sa che, per Reggio Calabria, la serie A ha rappresentato qualcosa di più di un traguardo sportivo. Soprattutto nei primi anni, ma anche dopo, 28.000 persone che ogni due settimane hanno occupato i gradoni del Granillo provenienti da tutto il sud, Reggio Calabria alla ribalta delle cronache nazionali e internazionali, un ritorno economico e di immagine importantissimo di cui la nostra città, che sta vivendo per il resto un periodo buio, ne avrebbe estremo bisogno.
La serie A potrebbe essere l’ennesimo capitolo che lega la Reggina alla storia della città offrendo un impulso fondamentale come, per esempio, successe nel 1988 quando si ritornò in B dopo 14 anni in piena guerra di mafia e per l’Italia ci chiedevano se a Reggio si andasse in giro con le pistole. Erano i tempi di: “Chi siete Reggina o Reggiana?” e anche allora Reggio si rialzò insieme alla Reggina e alla Viola, quella impareggiabile del Giudice.
Siamo nel bel mezzo di un capitolo di storia amaranto il cui finale è tutto da scrivere. Lo hanno ben capito i tifosi residenti al nord che nella Reggina trovano quel filo che li lega alla terra d’origine, l’orgoglio di essere reggini in terra straniera e, ad ogni trasferta, prendono d’assalto le biglietterie e affollano i settori ospiti e non solo. Loro coltivano la speranza e la voglia di riscatto di questa terra forse più di noi che la abitiamo. Adesso, però è giunto il momento di remare TUTTI e TUTTI INSIEME perché la serie A la sogniamo tutti ma per realizzare questo sogno non possiamo tirarci indietro, dobbiamo essere presenti e spingere, far sentire la nostra voglia di vincere di andare oltre l’ostacolo.
Reggio Calabria, fanalino di coda o poco ci manca in tante classifiche, può sedersi ancora una volta al tavolo delle 20 più forti d’Italia, può rialzarsi e orgogliosamente gridare la propria appartenenza.
Fin da subito RIEMPIAMO il Granillo!
Se si sogna da soli, è solo un sogno. Se si sogna insieme, è la realtà che comincia!