VENGHINO SIGNORI VENGHINO
I vari Auteri, Capuano, Caiata, Vivarini hanno evidenziato come il calcio viva un periodo critico dal punto di vista della comunicazione.
Ormai si parla senza filtri, senza regole, spesso senza collegare il cervello alla bocca e, peggio ancora, arrampicandosi su sentieri impervi senza venirne a capo.
Siamo in serie C, è vero, ma, se guardiamo più su la scena non è molto diversa.
Conte afferma pubblicamente di non avere una squadra all’altezza o quella che avrebbe voluto, a Napoli la squadra rifiuta il ritiro (a Reggio era successo due anni fa), finanche la Juventus deve gestire un Ronaldo che esce quasi sbattendo la porta.
Insomma tutto normale, un caos in pasto a giornalisti e tifosi che sono passati dalla ricerca della notizia utilizzando tutte le vie possibili, alla notizia sbattuta in faccia da questo o quell’addetto ai lavori.
In un’epoca in cui la comunicazione è immediata, in cui i canali sono tanti, anche troppi, in cui imperversano le news e le fake news, una società professionistica deve ancor di più curare ogni aspetto, e non può consentire che un proprio tesserato, finanche il presidente, vada a ruota libera e pensare che tutto sia normale.
Attenzione per favore attenzione, questo circo normale non è.