COME PUOI NON AMARLA
Quando il presidente Gallo rispose con assoluta a decisione: “Il marchio lo prendiamo” alla domanda di Paolo Ficara, si levò un applauso corale da tutta la sala che mi lasciò, a dire il vero, un po’ tra lo stranito e il sorpreso.
Fino al giorno prima l’importante era che il pallone girasse, che ci fosse una squadra a rappresentare Reggio, possibilmente in amaranto e che comunque la Urbs era a prescindere la Reggina con o senza riprendere il marchio.
In quel momento capì che quei destabilizzatori, etichettati quasi come eretici da giustiziare sulla pubblica piazza, forse avevano ragione, non si erano inventato tutto.
E oggi siamo qui a gioire con compostezza. Per fortuna la differenza tra un marchio e un pezzo di stoffa (logo) la conosciamo da tempo, così come che, la tanto chiamata in causa A. S. nacque nel 1944 dopo il fallimento della U. S. e la matricola è rimasta in vita fino al 2017 perché fu ereditata dalla Reggina Calcio Eppure nel 2017 ci fu chi esultò per la morte della matricola di quella A. S. che oggi osanna, scrivendo post sarcastici pur occupando ruoli istituzionali.
Oggi la storia è di tutti grazie a Luca Gallo, anche di chi non la voleva.
Ricordate, la storia non ha un nome anzi ne ha uno solo che va oltre le persone: REGGINA!!