Quale migliore gara per gli amaranto, tenuto conto delle emozioni che suscita, del derby col Cosenza per cancellare la battuta d’arresto in terra emiliana di sabato scorso. Oltretutto i rossoblù si presentano a Reggio forti di una buona classifica, forse insperata in avvio di stagione, aggiungendo ad una gara già ricca di aspettative l’importanza dell’alta classifica e con una cornice di pubblico degna di una grande sfida.
In più i bruzi sono guidati da un amato ex in doppia veste, sia calciatore che allenatore, ossia Re Davide Dionigi che sarà avversario ma mai nemico come da lui affermato. I cosentini vengono schierati con il 4-2-3-1, rarissimo il 4-3-3, assenti sicuri Vaisenen, Florenzi e Kongolo.
In porta vedremo Matosevic, difesa a quattro con al centro Rigione e Meroni, coadiuvati a destra da Rispoli e a sinistra da Panico in vantaggio su Martino.
I due mediani saranno Brescianini e Voca che copriranno le spalle a tre fantasisti D’Urso a destra, Merola al centro e Brignola a sinistra. Il centravanti sarà il rientrante Larrivey. Se invece dovesse optare per i tre mediani, il sacrificato sarebbe Merola con l’inserimento di Vallocchia, di conseguenza D’Urso e Brignola esentati da compiti di copertura agirebbero da punte esterne formando un tridente offensivo con il centravanti.
Ricapitolando: Matosevic; Rispoli, Panico (Martino); Voca, Rigione, Meroni; D’Urso, Brescianini, Lafferty, Merola (Vallocchia), Brignola.
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Dionigi quasi sempre ha giocato con la difesa a cinque, a Cosenza si è convertito alla difesa a quattro. I rossoblù vanno in pressione sui portatori di palla avversari lasciando la soluzione del lancio. La densità difensiva fa il resto. Resta pochissimo spazio tra le linee, i difensori sono pronti a scappare per non farsi sorprendersi alle spalle evitando pure l’azione in profondità. Sta ai nostri giocatori far saltare il banco e trovare gli spazi
Per stanarli (qui come si vede sono addirittura in nove a difendere vicino alla loro area) serve cercare la superiorità numerica nelle varie situazioni di gioco. Per farlo, come prima cosa, occorre qualità tecnica nei passaggi per velocizzare la manovra, la capacità di smarcarsi tra le linee e la ricerca di uno contro uno per i dribbling, cosa non semplice con maglie così strette ma nelle corde dei giocatori amaranto. Il Cosenza subisce tanti tiri in porta, anche provarci da lontano può essere una valida alternativa

Parlavamo di qualità tecnica nei passaggi, se una cosa il Cosenza sa fare bene è ripartire. Avere qualità nella giocata elimina l’arma migliore dei lupi: il contropiede, vista la facilità di corsa e la capacità di ribaltare l’azione. In caso di errori, bisognerà vincere i contrasti in mezzo al campo, altra cosa veramente importante. In conclusione molto, se non tutto, dipenderà da ciò che saranno capaci di fare in campo gli uomini che verranno scelti da Inzaghi. Sta a loro rendere semplice una partita che può rivelarsi ostica
Giuseppe Caridi – Leo Mamone