IL CITTADELLA AI RAGGI X
Dopo aver sbattuto contro Di Gregorio (Monza, voto 7,5 per “La Gazzetta dello Sport”) e Buffon (Parma, voto 8 sempre per il giornale rosa) il Cittadella scende al “Granillo” col dente avvelenato e viene con l’intento di fare punti. La squadra veneta è ripartita da Edoardo Gorini vice di Venturato nella scorsa stagione. La filosofia da quelle parti è sempre la stessa grazie alla sapiente guida del direttore generale Stefano Marchetti, vale la pena spenderci due parole.
Un dg che ha la completa fiducia della proprietà, un’area scouting che copre con poche persone i tre gironi della Serie C per scoprire nuovi calciatori da lanciare e poi rivendere, un rapporto stretto col territorio con tante società affiliate, ogni anno è l’ultima squadra per stipendi spesi (molto meno di quanto sono gli introiti derivanti da mutualità e diritti tv il che significa chiudere i bilanci sempre in attivo), ha sempre disputato i playoff dal 2017, cioè da quando è tornato in Serie B, perdendo due finali per la Serie A. Un sistema di lavoro che in provincia dovrebbe essere preso ad esempio da parecchie squadre.
Tornando alla stretta attualità Gorini non ha Tounkara e Cassandro, ritrova Pavan e dovrebbe schierarsi con Kastrati (4 reti bianche) in porta, Perticone e Donnarumma terzini, Frare (1 rete) e Adorni (1 rete) centrali, Pavan mediano, Mazzocco e Branca mezzali, Antonucci (3 assist e un rigore sbagliato) trequartista, in avanti l’ex Okwonkwo (5 reti) e Beretta, scalpita Baldini (3 reti e 1 assist).
* * *
Su questa immagine qualcuno potrà pensare che abbiamo preso un fotogramma della scorsa stagione. E invece no, ancora oggi il Cittadella, quando può, inizia dal basso e il terzino con il lancio cerca in profondità le punte con la squadra che poi accompagna l’azione d’attacco
Un’altra soluzione riguarda proprio Okwonkwo. I granata provano ad innescarlo in velocità lasciandogli parecchio campo da attaccare. Sarà importante non concedergli questo spazio
In fase difensiva cercano di stringere centralmente, restano spazi sulle fasce dove più sarà alta la qualità delle giocate più potremmo fargli male
Un’altra situazione da sfruttare è questa: sulla punta che viene incontro è spesso il centrale che esce e lo segue ma così facendo libera lo spazio alle sue spalle. Anche in una situazione del genere dipenderà molto dalla qualità e dagli inserimenti senza palla
Giuseppe Caridi – Leo Mamone