STADIO, NON E’ POI COSI’ SEMPLICE
Quando si parla di stadi di proprietà, di concessioni secolari, di gestioni pluriennali bisogna andare con i piedi di piombo e stare attenti a non semplificare il tutto.
Intanto in Italia non è prevista la cessione da parte di un Comune di un’area demaniale, è invece ammessa quella di un bene come può essere uno stadio.
L’Atalanta, per esempio, ha acquistato DEFINITIVAMENTE lo stadio dal comune di Bergamo, unico esempio in Italia.
La famosa concessione per 99 anni, vedi Juventus, Udinese, (il Frosinone lo ha avuto per 45 anni, il Cagliari per 50), prevede la presentazione di un progetto di riqualificazione della struttura condiviso tra la società e l’ente pubblico, viceversa, come avviene nel 99% dei casi in Italia, si procede con un regolare bando di gestione variabile negli anni e, nel caso di Reggio Calabria, i 15 + 5 rappresentano una durata elevata rispetto ad altri impianti in cui si passa dai 3 ai 5 anni di media.
Ma, mentre nel caso della concessione a 99 anni, viene richiesta una somma forfettaria (ad Udine circa 4,5 milioni per esempio, ovvero circa 50.000€ annui), l’affidamento della sola gestione dell’impianto comporta un canone superiore, in quanto i lavori di manutenzione straordinaria restano a carico del Comune.
Nel caso di Reggio Calabria, dopo l’incontro con Abodi, la sinergia (almeno sulla carta) con l’amministrazione comunale affinchè il Granillo potesse diventare luogo di aggregazione e polo commerciale fruibile 7 giorni su 7, è calato il silenzio. Ci chiediamo se la Reggina ha presentato o comunque ha pronto un progetto di riqualificazione dello stadio da condividere con l’amministrazione per far sì che vi siano i presupposti per la concessione a 99 anni. Il punto sta proprio lì, fermo restando che ciò che appare agli occhi del semplice tifoso è che i rapporti tra Reggina e Comune di Reggio Calabria siano un po’ freddini.
Qui si gioca il futuro della Reggina e, nel contempo, si lavora per il bene della città. È il momento di fare sinergia per un unico obiettivo.