SIAMO LIBERI!
Il calcio può essere più semplice di quel che si creda: valuti la rosa a disposizione, scegli il modulo più adatto agli interpreti, cerchi di tirare fuori da loro il meglio senza addossargli troppe responsabilità, ma cercando di lasciare ad ognuno di loro la libertà di esprimere il proprio calcio.
Mister Baroni in queste 3 partite ha iniziato da qui. Una squadra che in 12 occasioni è rimasta arroccata ad un credo tattico in barba ad infortuni ed assenze, tra Cittadella, Vicenza e Reggiana ha cambiato 3 volte il modulo di partenza e, come per magia, ha iniziato a giocare e correre per 90′ senza spegnere le luci a metà ripresa.
Quando è stato annunciato il nuovo tecnico si è fatto l’elenco dei fallimenti e degli esoneri, come se ci fosse davvero un professionista che, nella sua carriera, vanta solo successi. Baroni, è arrivato in punta di piedi e, dall’alto dell’esperienza di chi ha appoggiato il culo per 181 volte su una panchina di serie B, ha iniziato a lavorare partendo dalla testa dei calciatori, perché la testa spesso ti fa arrivare dove le gambe non arrivano.
Baroni è un allenatore di categoria, che, detta così, sembra una frase fatta, ma così non è. In B serve, oltre all’esperienza, forse maggior duttilità tattica e migliore gestione del gruppo soprattutto nei momenti difficili, che a Toscano ad oggi in questa categoria è mancata. Ciò non toglie che l’ex mister amaranto ha tutto il tempo per crescere e dimostrare anche in categorie diverse dalla C, siamo i primi ad augurarglielo.
Questa vittoria è oro colato non tanto e non solo per il risultato, ma perché la squadra è stata padrona del campo per quasi tutti i 94 minuti e non si è scomposta nemmeno dopo essere rimasta in 10. Gli spettri di Verona e Monza, dove superare la metà campo sembrava un’impresa, sono un ricordo da tenere bene in mente.
La squadra ha un’identità come abbiamo avuto modo di dire anche dopo il primo tempo contro il Cittadella, quando ancora la depressione e la paura di perdere erano molto più forti della consapevolezza dei propri mezzi. L’esultanza al gol di Bellomo, la liberazione finale con l’abbraccio al centro del campo, ma anche gli applausi di incoraggiamento verso il compagno che ha sbagliato un tocco o addirittura non ha passato il pallone sono il segnale di chi manda a quel paese la paura e i fantasmi, ma soprattutto di chi si vuole tirare fuori insieme da questa situazione.
Adesso bisogna crescere, recuperare gli infortunati e inserirli nel meccanismo e fare doverosi aggiustamenti a Gennaio.
A proposito: complimenti a chi ha scelto mister Baroni, non sappiamo se Taibi, Tempestilli o un altro, ma ha portato a Reggio un uomo di valore.