DEI DELITTI E DELLE PENE
Pensare che l’esonero di Roberto Cevoli sia frutto del primo tempo di oggi è certamente un errore. La verità è che il mister non ha mai convinto i vertici tecnici (ds in testa) a torto o a ragione. Non ha convinto per un atteggiamento tattico poco propenso al comando del gioco, per un gioco che non ha in effetti mai trovato una definizione e, non ultimo, per essersi schierato con la squadra nel momento in cui si paventava lo sciopero. Proprio questa scelta di Cevoli cementó definitivamente un gruppo che ormai è stato positivamente stravolto dall’avvento di Gallo.
Diciamoci pure che Cevoli era stato praticamente esonerato alla fine del primo tempo di Reggina – Rieti, ma poi sappiamo tutti come è andata a finire.
Da quel momento, un po’ per il susseguirsi degli eventi, un po’ per i risultati non certo negativi, la panchina è rimasta apparentemente stabile, ma in fondo la sensazione è che si aspettasse l’occasione per cambiare guida tecnica.
A Cevoli, oltre ad una innegabile signorilità riconosciamo il fatto di aver lavorato per mesi in condizioni disastrose e, nonostante ciò, di aver comunque compiuto un buon percorso. Di contro l’idea di gioco non è mai stata chiara e l’atteggiamento in tante partite ci ha lasciati perplessi.
Adesso bisogna scegliere bene, perché cambiare tanto per serve a poco. Sbagliare la scelta adesso sarebbe un delitto dalle conseguenze gravi.
In ogni caso ripartiamo dal secondo tempo del derby da quell’atteggiamento di chi vuole il risultato a tutti i costi anche se sembra un’impresa impossibile.