NESSUN DRAMMA, TANTA AMAREZZA E QUALCHE RIFLESSIONE
Nessun dramma ma tanta amarezza. Dopo una partita del genere commentare una sconfitta sembra un paradosso.
Nel primo tempo la Reggina ha dimostrato una superiorità a tratti imbarazzante nei confronti di un Modena che faceva tanta fatica ad avvicinarsi ai nostri 16 metri.
Nel calcio però non basta essere belli se non riesci a concretizzare. A dire il vero la Reggina la partita l’aveva anche sbloccata e nessun giocatore del Modena si sarebbe sognato di protestare, ma ci ha pensato il cervellotico VAR a punire la posizione di Majer anche se il dubbio rimane: davvero il calciatore amaranto ha infastidito o disturbato il portiere del Modena che era già ampiamente lanciato in tuffo?
A prescindere dal singolo episodio crediamo che qualcosa in questi meccanismi vada rivisto per evitare bandierine alzate con enorme ritardo in attesa di segnalazioni dall’alto, esultanze in differita oppure strozzate e molto altro.
Tornando alla partita di oggi la partita paradossalmente è stata decisa da un’ammonizione sbagliata. Marcenaro, che ancora una volta ha dimostrato di avere poca personalità per diventare un grande arbitro, ha ammonito Pierozzi ma forse doveva ammonire Crisetig e siamo rimasti nel dubbio, visto lo sventolio del cartellino in 2 tempi, fino a quando anche il portale della Lega di serie B ha certificato che a ricevere il cartellino giallo era stato l’esterno.
Nei primi 20 minuti, ovvero fino al gol del Modena, di fatto abbiamo subito oltremodo la pressione dei gialloblu che hanno affondato soprattutto nella zona di Loiacono che non riusciva a reggere il passo dei suoi avversari. Sappiamo bene che Inzaghi sistematicamente sostituisce i calciatori ammoniti ma ci chiediamo se questa regola è valida universalmente in ogni situazione o, a volte si può correre il rischio quando si hanno di fronte avversari con caratteristiche che non si adattano a tutti i nostri calciatori.
Altro dubbio che resterà tale riguarda l’ingresso delle punte che forse poteva essere anticipato proprio per cercare di far salire la squadra che continuava ad abbassare il proprio baricentro.
A prescindere da queste considerazioni la Reggina non meritava di perdere ma forse è mancato quel filo di cattiveria ed umiltà che serve per affrontare queste partite e un pizzico di fortuna nelle conclusioni di Menez nel primo tempo piuttosto che di Santander (ottimo il suo impatto) nel finale che ha esaltato le qualità di Gagno.
La sconfitta può comunque essere salutare per ritrovare quel pizzico di umiltà in più in tutte le componenti dentro e fuori dal campo e ripartire consapevoli della nostra forza ma sempre con i piedi per terra. E’ umano che ognuno voglia ritagliarsi un piccolo spazio nel palcoscenico della notorietà amaranto ma non è funzionale all’obiettivo.
Capitolo a parte lo meritano i tifosi: uno spettacolo magnifico che poche tifoserie in Italia possono offrire. Gli striscioni e i cori dei tifosi del Modena li prendiamo col sorriso perché il calcio senza sfottò e goliardia non sarebbe lo stesso anche se ci lascia perplessi il fatto che una tifoseria gemellata col Messina si lasci andare a cori e striscioni di chiara discriminazione territoriale e forse contrari a quelle che sono le ideologie del territorio di Don Camillo e Peppone.
Alla fine sugli spalti non c’è stata partita cari canarini.