IO ALMENO CREDO
Ci credo, voglio crederci, devo crederci.
Ci credo perché questa stagione poteva finire prima per motivi diversi, ma non per una cosa del genere.
Ci credo per quei ragazzi e il loro coach, per le emozioni che ci hanno regalato, per tutto ciò che con dignità hanno sopportato, per la loro immensa semplicità e capacità di essere una forza insieme.
Ci credo per tutti coloro che hanno contribuito nell’ombra a scrivere quello che comunque resta un capolavoro e che ho sentito quasi piangere venerdì.
Ci credo per tutti coloro che mettono il bene comune davanti a tutto, che non cercano visibilità, ma vogliono solo il bene della Viola.
Ci credo per chi c’è stato fin dall’inizio e per chi si è lasciato coinvolgere e appassionare da questa favola.
Ci credo per i miei bimbi che mi chiedono con insistenza quando gioca la Viola e ai quali non riesco a spiegare cosa sia successo (per loro le favole finiscono con e vissero tutti felici e contenti).
Ci credo per chi, prima di cercare i colpevoli, cerca le soluzioni.
Ci credo per quelli che, pur considerati dei mostri, in silenzio, hanno fatto tanto in questa assurda stagione.
Ci credo perché quando smetti di sperare inizi un po’ a morire, perché certe luci non puoi spegnerle!
Foto Maurizio Polimeni