COSA MI ASPETTO DAL DOMANI?
Era il 1999 e a Bologna, patria del basket prima che del calcio, nasceva un gruppo che avrebbe, in soli 3 anni prima dello scioglimento, lasciato un segno. Tra i successi di quell’album d’esordio c’era “Un giorno migliore”, che si basava su una domanda esistenziale: COSA MI ASPETTO DAL DOMANI?
In quello stesso anno, il 1999, Reggio Calabria viveva un anno di sport forse irripetibile con Reggina e Viola che conquistavano la promozione nella massima serie nazionale.
20 anni più tardi la stessa domanda ce la poniamo ma con dubbi e timori ben diversi.
La Viola attraversa una crisi economica importante che l’impegno della nuova proprietà sta cercando di risolvere tra mille difficoltà.
“Debito sempre in crescendo con dati alla mano. Dopo la quantificazione esatta decideremo se rientrare oppure portare i libri in Tribunale».
Questa è forse la frase più pesante e forse più importante, pronunciata ieri nel corso della trasmissione Break in Sport su Antenna Febea da Deborah Romeo, dirigente dell’area istituzionale della Mood Project. Una fredda e dura verità, uno specchio purtroppo inquietante della realtà Viola ad oggi.
Come avviene ad ogni cambio di proprietà, ogni giorno spuntano creditori come funghi e la situazione è difficilmente sostenibile anche per chi ci sta mettendo, senza ombra di dubbio, il massimo impegno.
Portare i libri in Tribunale, ovvero richiedere il fallimento, è il gesto estremo di chi constata l’impossibilità di far fronte alla situazione debitoria di un’azienda, ma a volte un gesto inevitabile. L’augurio di tutti, proprietà in primis, è che ciò non avvenga, ma è pur vero che bisogna guardare in faccia la realtà in un momento in cui già si dovrebbe progettare il futuro.
Cosa mi aspetto dal domani? Mi auguro che la risposta sia quella che troviamo nel testo della canzone, ovvero, “Che tu ci sia nel mio domani”.