24 GIUGNO, L’ALTRA META’ DELLO SPAREGGIO
Perché i ricordi hanno un giorno e un’ora indelebili nel tempo.
Chi se lo scorda quel 24 Giugno di 18 anni fa. Erano le 19.40 e quel gol fece crollare ogni certezza, ogni speranza.
Reggio Calabria è una città che in ogni situazione vede prima il lato negativo, poi, eventualmente, quello positivo.
“Non vonnu nchianari in serie A, non c’è nenti, s’era bonu non viniva a Riggiu”, ritornelli che conosciamo tutti e che dipingono la nostra mentalità. Quel giorno tutti pensammo che la favola sarebbe finita per sempre, che in A non ci saremmo mai più tornati ed ecco la disperazione, la rabbia.
Dall’altra paarte quel gol a Michele Cossato ha letteralmente cambiato la vita, l’ha reso un eroe, un simbolo di una città e di una maglia accano a mostri sacri come Briegel, Elkjaer, Fanna, Di Gennaro, Garella, Gaderisi, Bagnoli, eroi di uno scudetto storico.
Verona, molto più di Reggio, rende i suoi eroi dei veri e propri miti. Noi certamente abbiamo nel cuore Bagnato e Catanese per i gol nello spareggio di Perugia, o Bonazzoli e Cozza per i gol di Bergamo, o Tonino Martino per il gol della serie A, ma Cossato a Verona è di più: un’icona da fermare per strada, da ringraziare dopo tantissimi anni, nonostante sia successo tanto in questo periodo.
Michele, calcisticamente odiato in primis dal sottoscritto, è una persona semplice, che si definisce un attaccante normale che ha chiuso col calcio, perché oggi per restare in questo mondo i valori non bastano, che ricorda quel momento che gli ha cambiato la vita, quel silenzio interminabile dopo il gol, ma che, a differenza di Gilardino che zittì con un gesto il pubblico della sud, è orgoglioso di non aver mai mancato di rispetto agli avversari, di aver subito solo un’espulsione (per doppia ammonizione) nella sua carriera. Insomma è una persona normale che parla e scherza con tutti, Reggini compresi che lo mandano, bonariamente o meno, a quel paese.
Cossato ci ha fatto un libro su quel gol, tra l’altro presentato oggi dal titolo “Dov’eri quel giorno?”, una sorta di blog cartaceo dove tanti tifosi veronesi ricordano quel momento per loro di gioia per noi di dolore.
Il calcio era questo, lo stesso calcio che ci faceva cantare solo un anno dopo “Il Verona in B come Napoli”.
Altri tempi, altri uomini.