378 GIORNI DOPO PERUGIA
Quando rivedo Reggina – Cremonese (ammetto di essere masochista a volte), lo faccio come quando, da bambino, ogni anno trasmettevano Gesù di Nazareth ed io, pur sapendo già come sarebbe andata a finire, speravo sempre che succedesse un qualcosa, un colpo di scena, che cambiasse la storia, ma naturalmente ciò non poteva accadere ed io, mai castigato, alla successiva occasione, sempre a coltivare la stessa vana speranza.
La gente venne con ogni mezzo e da ogni parte d’Italia e non solo.
Il ricordo dell’anno precedente aveva creato un ottimismo forse esagerato. Non potevamo perdere.
Noi 25.000, loro una piccola macchiolina in mezzo ad una enorme valanga amaranto.
Ricordo anche il ristorante dove ci abbuffammo di pesce: “il Pirata” sul lungomare di Pescara.
Meno di 20.000 £ per un pranzo che ne meritava forse il doppio e un appuntamento per festeggiare con la cena dopo la partita, naturalmente saltato.
Poi allo stadio, io in tribuna Adriatica; all’ingresso una montagna di trombe sequestrate dai celerini.
Un caldo asfissiante quel giorno tanto che i vigili del fuoco ci bagnarono più volte con gli idranti per alleviare la calura.
Poi quella musica assordante con De Gregori (l’ho odiato) a ripetizione e la partita…. 120 minuti di quasi nulla prima di quei maledetti rigori.
Sbagliò solo Chiorri per loro, e pensare che ricordo lo striscione Alviero Chiorri is magic dei tifosi della Cremonese.
Di quella squadra molti avrebbero conquistato una categoria nella quale mai avevano giocato prima e mai ci avrebbero giocato dopo; i vari Rosin, Bagnato, Attrice , Armenise, Guerra, Zanin, Raggi, Onorato, Visentin forse avrebbero meritato di raggiungere il più grande palcoscenico del calcio, come successo a Sasso, Mariotto, Catanese, Orlando e, in quel periodo, era una grande serie A.
Ricordo tutto alla fine, il pianto di tanta gente specialmente di più anziani e quello di un tifoso accanto a me, il barbiere di via San Pietro, che piangendo esclamava: “Jeu a Reggina in serie A na viu cchiù” e da lì una bestemmia di quelle che vengono quasi spontanee dopo frasi di dolore.
E quell’urlo, infinito, incessante: REGGINA, REGGINA” non so quanto sarà durato, ero così frastornato che non riuscivo a capacitarmi di ciò che era appena accaduto.
Infine l’uscita dallo stadio, un silenzio irreale anche quando incrociammo un gruppetto di tifosi della Cremonese festanti, sembrava fossimo diventati tutti fantasmi.
Il viaggio di ritorno sembrava non finire mai, anche quelle scritte di coloro i quali la serie A non l’avevano vista prima e non l’avrebbero vista nemmeno dopo, ci ricordavano quanto successo.
Reggio si apprestava a vivere giorni tristi e caldi di una storia amaranto che sfiorò soltanto l’incontro con la storia….
REGGINA: Mauro Rosin, Giuseppe Bagnato, Attrice, Piero Armenise, Rosario Sasso, Mariotto (91′ Massimo Orlando), Zanin, Maurizio Raggi, Rocco De Marco, Catanese Vincenzo Onorato. In panchina: Dadina, Pozza, Ivano Giovanni Guerra, Toffoli all. Nevio Scala
CREMONESE: Rampulla, Garzilli, Ivan Rizzardi, Enrico Piccioni, Montorfano, Citterio, Lombardo, Pierangelo Avanzi (110′ Merlo), Cinello (69′ Alviero Chiorri), Maspero, Edi Bivi. In panchina: Violini,Favalli, Loseto, allenatore Mazzia
Arbitro: Pairetto di Torino