FRANCO MONDELLO: QUANDO IL CALCIO ERA ANCORA PER GENTILUOMINI
Chiedete a chi ha avuto come compagno o avversario chi fosse Franco Mondello e avrete un coro di ricordi e parole splendide verso un grande uomo prima che un grande calciatore
Lui, che di correre dietro al pallone e agli avversari non si stancava mai, che sembrava avesse un cuore d’acciaio, proprio da quel cuore è stato tradito qualche anno fa, durante una partita di calcetto, perché lui il calcio lo ha sempre amato.
Nato a Cetraro il 18 Marzo 1953, ma livornese di adozione, giocò in entrambe le sponde dello stretto e con la maglia amaranto conquistò due promozioni in tre anni.
Mai una parola di troppo, solo una reazione verso un “amico” Enrico Vendittelli che con lui aveva diviso momenti importanti dal punto di vista umano a Messina e che sembrava avesse dimenticato tutto in quello storico derby vinto dagli amaranto per 2-1. Perché i valori per Franco andavano oltre il terreno verde, quei valori che mettono davanti l’uomo rispetto al calciatore. Franco era così, parlava sul campo con le sue lunghe corse, uno di quelli che ci piacerebbe vedere oggi calcare gli stadi d’Italia.
Ma tanto siamo certi che anche lì in cielo non avrà smesso di giocare e correre dietro ad un pallone.
Buon compleanno Franco, Reggio Calabria non dimentica i suoi eroi.