DIECIMILA O FORSE PIÙ
Avevamo programmato le trasferte di quell’anno in maniera scrupolosa io e il mio storico compagno di viaggio e di certo, nel nostro calendario, la prima storica trasferta all’Olimpico di Roma non poteva mancare.
Viaggio programmato in aereo approfittando (allora era possibile) di due posti liberi lasciati da due signori di cognome Azzarà che avevano rinunciato al volo, e dell’aiuto di un amico impiegato in agenzia. Viaggiavamo con cognome diverso dal nostro ma c’eravamo.
Partenza mattina presto, trenino da Fiumicino a Termini, metropolitana fino a Flaminio e classica pizzetta in uno dei locali di via del Corso; poi tram n.2 mi sembra, con le nostre sciarpe al collo visti i buoni rapporti che intercorrevano con i Romanisti.
Sul tram l’argomento dei tanti tifosi diretti allo stadio e chi segnerà, naturalmente della Roma, quanti gol farà Totti e qualcuno ci dice che bonariamente cercheranno di fermarsi a 3. Noi sorridiamo stiamo al gioco, d’altronde per noi è un sogno già essere lì; chi avrebbe mai pensato che la Reggina ci avrebbe giocato altre 17 volte in quello stadio?
Arrivati al capolinea percorriamo il ponte e tutta la strada che porta all’Olimpico: che sensazione bella quasi di onnipotenza e più ci si avvicinava allo stadio più la macchia amaranto diventava grande.
Tu da dove vieni? io da Milano, io da Bologna, io vivo qui. Da ogni dove per vedere la Reggina giocare nella capitale.
Entrati nel settore ospiti ci accorgiamo che è davvero difficile quantificare il numero di tifosi amaranto presenti: siamo tanti, tantissimi, riempiamo tutto il settore ospiti e ne scorgiamo in ogni parte dello stadio, almeno quelle vicine, perchè lo stadio Olimpico è così grande e con la pista di atletica in mezzo che, arrivare a a scorgere ciò che si trova dal lato opposto diventa un’impresa.
La partita comincia e il brivido sale quando si sentono le note di Venditti che accompagnano l’ingresso in campo delle squadre.
La Roma attacca verso il nostro settore (nord), la Reggina attacca (si fa per dire) verso la curva sud. Dopo mezz’ora su un tipico contropiede alla Colomba e pasticcio difensivo la palla si impenna e termina in rete dopo due o tre infiniti secondi. Esplosione di gioia incontenibile, in pochi capiscono chi ha segnato perchè il gol è avvenuto a cento e più metri da noi e, dopo che la palla è finita in rete abbiamo iniziato a capirci qualcosa solo quando il gioco è ripreso. Il tabellone ci dà una mano: E’ stato Francesco Cozza!
Al termine del primo tempo la speranza di venir fuori con un punticino iniziamo a coltivarla, ma fino a quando potremo resistere agli attacchi giallorossi?
La ripresa è sofferenza pura, ma i minuti passano, anche se a noi sembrano delle ore; palo di Totti chissà se in fuorigioco, ma palo! Poi di colpo al 41′ Bruno Cirillo si invola sulla destra, non so dove trovi ancora le energie, ma corre, corre e corre ancora e poi tira un rasoterra così preciso da lasciare tutti senza fiato. GOOLLLL! Io mi ritrovo almeno 4 o 5 gradini più sotto e abbraccio gente mai vista prima, siamo tutti impazziti. Fatico a ritrovare mio compare e i vicini di settore. Abbiamo vinto, abbiamo vinto all’Olimpico.
La strada del ritorno la percorriamo come fossimo l’ottavo re di Roma e la sorte vuole che il volo di ritorno sia insieme ai nostri eroi. Autografo dei marcatori sul biglietto e, arrivati a Reggio, anche noi veniamo travolti dal bagno di folla che ci attende all’aeroporto.
Non so dirvi che sensazione abbia provato, non avrei barattato quel momento con nessun’altra cosa al mondo. Orgoglioso di una maglia e una città e non ero solo, eravamo in tanti, eravamo tutti o quasi quel 19 Marzo: Santi Cirillo e Cozza amaranto.
ROMA: Antonioli, Zago, Aldair, Mangone, Rinaldi (52′ Poggi), Nakata (68′ Tommasi), Di Francesco, Candela, Totti, Montella, Del Vecchio. In panchina: Lupatelli, Gurenko, Blasi D’Agostino, Tomic. All. Capello
REGGINA: Taibi, Joseph Dayo Oshadogan, Stovini, Giacchetta, Bruno Cirillo, Jorge Vargas, Francesco Cozza (62′ Bernini), Roberto Baronio (79′ Brevi), Giovanni Morabito, Erjon Bogdani (69′ Possanzini), Kallon. In panchina: Belardi, Paolo Foglio, Pirlo, Reggi. Allenatore: Colomba.
Marcatori: 29′ Cozza, 86′ Bruno Cirillo
Arbitro: Tombolini di Ancona