REGGIO CALABRIA VUOLE VINCERE
6464 giorni fa, una vita, quasi 18 anni.
Reggio Calabria si trova al primo posto solitario in classifica.
Cammino lungo il corso Garibaldi ancora semideserto, sono le 8:30, la poca gente che passeggia per strada parla di Reggina, della partita di ieri, di Denis, di Corazza, di Toscano. Incontro perfino una ragazza che indossa la tuta amaranto (utopia solo un anno fa).
Mi tornano alla mente le parole del Presidente Gallo nella sua prima conferenza stampa, quando aprì ancor di più una ferita già sanguinante:
“Passeggiavo per Reggio e non ho sentito disquisire di Reggina. Una depressione e una prostrazione totale”.
Sono passati meno di 10 mesi da allora, un nulla, ma tante cose sono cambiate, il numero di spettatori è quintuplicato, l’entusiasmo si tocca con mano.
Finalmente si parla di Reggina, anche i bambini parlano di una squadra che quasi non conoscevano.
Non chiamatelo effetto Gallo, non ce ne voglia il presidente.
Sapevamo bene che quel fuoco sotto la cenere era ancora acceso e sarebbe bastato solo alimentarlo non solo e non tanto con i soldi, ma tirando fuori quel senso di appartenenza che era stato spesso calpestato in passato.
Non si tratta tanto e solo di risultati, che naturalmente contribuiscono eccome, ma il pubblico è tornato fin da subito, nel momento in cui c’è stato il cambio di proprietà, esclusivamente per un discorso basato su una comunicazione positiva basata sulla ricerca dei valori insiti nel nostro popolo, appartenenza, orgoglio, voglia di riscatto.
I risultati sono lì, sotto gli occhi di tutti. Il fatto che tutto sia avvenuto così in fretta dimostra che quel fuoco dentro non vedeva l’ora di esplodere e così sta succedendo.
Reggio Calabria vuole vincere è il coro che, dalla Curva, accompagna questa proprietà fin dal suo insediamento.
Reggio Calabria vuole vincere, ma non soltanto sul campo da calcio, Reggio Calabria vuole rialzarsi, vuole sognare, vuole gioire, vuole abbracciarsi.