REGGINA – FROSINONE, RICORDI DI BATTAGLIE E DI UN POLI GIALLOBLU
28 Febbraio 1988 c’è al Comunale Reggina – Frosinone, una partita col Frosinone presenta tantissime motivazioni per giocatori e pubblico.
La Reggina è sola al comando e richiama al vecchio Comunale 12.000 spettatori paganti (800 abbonati compresi), la società indice la “giornata amaranto” un’usanza che prevedeva in occasione di una partita di campionato che gli abbonamenti non fossero validi,
Tutti ricordano i fatti della partita di andata con incidenti che causarono la perdita di un occhio all’allora diciassettenne tifoso amaranto Antonio Panebianco. I tifosi ospiti preferiscono disertare la trasferta (allora non esistevano il Gos o i divieti).
Il Frosinone di Mari e Maurizio Poli (che giocherà con un inedito n.9 sulle spalle) usa le stesse armi della Reggina: pressing sui portatori di palla e veloci ripartenze e gli amaranto soffrono.
Gli uomini di Scala che sembrano imballati e lenti. Reggio sogna, una città intera spinge verso il ritorno in quella serie B che manca da 14 anni.
Il primo tempo di certo non passerà alla storia per lo spettacolo offerto tranne sul finale quando Berardi in due occasioni per gli ospiti fa paura a Rosin e Raggi e Catanese per gli amaranto impegnano il portiere ciociaro Cari.
Nella ripresa chi si aspetta il cambio di ritmo degli amaranto rimane deluso, ma al 7’ la grande occasione capita sui piedi di Massimo Mariotto che si presenta solo davanti a Cari; il numero 6 si fa ipnotizzare dal portiere fallendo l’occasione.
Al quarto d’ora la doccia fredda: discesa sulla sinistra di Viscido e cross verso il centro, Rosin stavolta ha un tentennamento (uno dei pochissimi errori della stagione) e Berardi vede il pallone sbattergli addosso e rotolare in rete.
Cala il gelo al Comunale, ma solo per pochi secondi. Il pubblico capisce le difficoltà e spinge gli amaranto, ma i minuti passano inesorabilmente.
Scala inserisce Capasso e Caramel al posto di Guerra e Raggi e, a due minuti dalla fine, l’ennesima incursione di Mariotto in area viene fermata con le cattive e Ceccarini di Livorno indica il dischetto.
Per la Reggina è il terzo rigore stagionale, dopo gli errori di Vincenzo Onorato contro la Nocerina e Rosario Sasso contro il Francavilla.
Dal dischetto si presenta Piero Armenise; il pubblico è in silenzio, molti preferiscono non guardare.
Il numero 4 parte e con freddezza spiazza Cari. Il pareggio consente agli amaranto di mantenere il primato solitario e di presentarsi da capolista al San Vito per il derby contro i lupi silani.