PRESIDENTE, NON SIAMO ABITUATI
Ci eravamo abituati a guardare solo in basso tanto da avere addosso il sapore della terra e pensare che non ve ne siano altri, che la serie A in realtà non l’avessimo mai vissuta. Ci eravamo abituati alla MEDIOCRITÀ. Oggi mi vien da ridere a pensare che stiamo qui a disquisire sull’opportunità di mettere o meno l’immagine di Luca Gallo sul pullman. Non abbiamo ancora capito che è cambiato tutto che, se guardiamo in alto, come spesso fa lei presidente, c’è un cielo azzurro e ci si può perdere, sognare e volare.
Il Reggino è così, vive e pensa tendenzialmente in piccolo, vorrebbe sognare, ma poi arriva qualcuno che lo frena. Adesso che lei vorrebbe sognare con noi, ci troviamo spiazzati e non ci riesce così facile. Sì, diciamo di volere vincere, di essere grandi, ma non abbiamo ancora superato il momento di depressione. Allora lei, come i papà coi figli, ci riserva un regalo dopo l’altro, una sorpresa dopo l’altra, un antidepressivo fenomenale insomma.
Chi vuole restare mediocre lo faccia io credo che sia il momento di credere, di sognare, entusiasmarci, pensare in grande.
È il momento di alzare lo sguardo con lei Presidente.