POSSANZINI IL BRASILIANO
Quando arrivò dal Varese in quel 1998 in pochi lo conoscevano. La Reggina aspettava il bomber che avrebbe sostituito Giacomo Lorenzini, ancora in rosa, ma con le valigie pronte. Possanzini non era un bomber e veniva dalla C, ma, già al suo esordio, Davide correva, correva forte.
Non ci mise molto a diventare l’idolo dei tifosi, con i suoi scatti e i suoi dribbling, Davide era il Brasiliano, perché il prototipo del giocatore di calcio dotato di classe, tecnica e capace di mandare le fosse in visibilio.
La Reggina con Possanzini trovò il suo Brasiliano, capace a Cosenza e Pescara di dribblare tutti, anche se stesso prima di segnare o farsi atterrare, facendo passare secondi interminabili misti di adrenalina e terrore. Possanzini è quello che a Bologna dribbla, segna e incanta così come a San Siro con l’Inter.
Un legame indissolubile quello tra Davide e Reggio Calabria, pur essendo diventato un idolo anche a Brescia.
Quando tornò per la partita del 2016, non riuscì a trattenere l’emozione e qualche lacrimuccia, perché a Reggio si vendevano più maglie col suo nome che quelle dei vari Totti, Del Piero, Ronaldo e Zidane messi insieme.
Oggi non poteva che essere nel team di un allenatore che ama proporre un calcio spettacolare proprio come lui.
Auguri Possa, Reggio è per sempre casa tua.