PER TUTTO IL RESTO C’È IL FANTACALCIO
Dopo un esordio stentato in casa della Virtus Francavilla, la Reggina ingrana la marcia giusta e ci riesce per un insieme di motivi; in primis le squadre avversarie scendevano in campo senza patemi legati alla classifica, concedendo spazi agli affondi della nostra squadra. Ma ciò che ha fatto davvero la differenza è stato il pressing alto che gli amaranto hanno sistematicamente messo in atto per tutto il girone di andata. In secundis le interazioni createsi tra i ragazzi di mister Toscano hanno sovrastato gli schemi di gioco delle squadre avversarie.
In particolare la catena di destra con Garufo, Bianchi e Loiacono che hanno trovato automatismi sia in fase difensiva e soprattutto in fase offensiva. La capacità di Bianchi di creare la cosiddetta superiorità posizionale è uno dei punti di forza di questa squadra.
A centrocampo abbiamo due calciatori fondamentali: De Rose e Bianchi, del secondo abbiamo già scritto, ora parliamo del capitano. De Rose è l’unico dei centrocampisti capace di fare l’imbucata quando le squadre avversarie alzano il pressing e tale giocata serve proprio per eluderlo. La seconda palla contro una difesa che marca a zona e che alza il pressing è un’altra soluzione che utilizziamo in fase offensiva.
Bianchi potrebbe essere surrogato da De Francesco, che tecnicamente è più forte però predilige giocare con la palla tra i piedi, senza tralasciare che, insieme a Garufo e Loiacono, ha costituito uno dei punti di forza del girone d’andata.
A sinistra l’azione si sviluppa in maniera diversa perché Rossi raramente sale a fare il lavoro che Loiacono garantisce, quindi giocare il pallone a destra serve a lasciare più spazio alla mezzala sinistra che così può esprimere qualità e scegliere la giocata migliore: servire le punte in verticale, aprire a sinistra, premiare il taglio a destra o scaricare su De Rose per l’imbucata. Il gol con la Ternana, seppur segnato da Liotti, nasce così: azione a destra, passaggi indietro e laterali, Liotti col suo sinistro libero di colpire dalla distanza.
Nonostante il Fantacalcio abbia creato formazioni ricche di gol, ma povere di equilibrio, bisogna considerare che il modulo non è un dogma, ma uno strumento da utilizzare per attuare i princìpi di gioco di una squadra e creare le interazioni tra i giocatori in campo. Per cui non ha un valore reale se non quello di valorizzare dei principi di gioco.
Chi si è accorto che nel girone di ritorno la Reggina ha cambiato determinate scelte ma non il suo 3-5-2? Dai, su le mani! In questa fase, visti i problemi con gli esterni, la Reggina ha smesso di fare il pressing alto ma, persa palla, torna a difesa della propria metà campo. Ne consegue che la squadra è solidissima e si fa fatica a tirarle in porta. Nei momenti di difficoltà si riesce così a non perdere le partite e se arriva la palla giusta a Denis si vincono pure.
È evidente che Blondett non può fare il lavoro di Garufo in fase offensiva e l’intelligenza sta nel capirlo e cercare di strappare anche una vittoria sofferta. Tra l’altro l’atteggiamento attuale (in questo periodo dovuto alla non brillantezza, oltre che alla mancanza di uomini chiave) la Reggina lo ha avuto nel triangolare di Salerno e fino alla partita di esordio contro la Virtus Francavilla, cambiando dalla partita col Bisceglie nel girone d’andata.
Piuttosto bisognerebbe avere più qualità sui traversoni, a Catania la Reggina 23 volte è arrivata al cross (23!) indovinando il traversone solo in quattro occasioni, con Liotti che ha fatto 1 su 10. Significa che la squadra, specie a sinistra, è riuscita a sfondare. Se poi Liotti sbaglia i cross o Bianchi l’ultimo passaggio possiamo dare la colpa a Toscano, ma diventa difficile supportare tale tesi. Ora che gli esterni sono sulla via del recupero, se proprio dobbiamo dare un consiglio (certamente non richiesto), diremmo di inserire Rubin che ha una media del 50% sui cross, cioè ne indovina uno su due. L’esterno può entrare anche a partita in corso e non per forza partire dall’inizio, per vincere il campionato bisogna solo mettere Denis in condizione di tirare in porta, magari con un cross, come successo col Bari su traversone di Rolando, tra l’altro il colpo di testa di Denis aveva un xG di 0,13. Gli Expected Goals (xG) sono una misura della probabilità che ha un determinato tiro di essere trasformato in gol, significa che una giocata del genere ha la probabilità di finire in gol 13 volte su 100. Basta solo questo dato per rendere l’idea del gesto tecnico del Tanque.
Altra considerazione partendo da dati oggettivi, si parla molto dei tiri in porta che la squadra sembra non fare più.
Nel girone d’andata la squadra ha centrato la porta in media 4.57 volte a partita, nel girone di ritorno la media è 3.39, cioè un tiro in meno di media nello specchio. SOLO UN TIRO IN MENO. Ma questa è una media statistica, anche noi abbiamo visto una scarsa produzione offensiva a Catania, ci siamo fatti delle domande, la risposta che ci siamo dati è che abbiamo sbagliato tanto tecnicamente, specie l’ultimo passaggio. Lunedì sera analizzando i dati, quando abbiamo letto 4 su 23 nei cross effettuati e 0 su 3 nell’ultimo passaggio smarcante, abbiamo avuto la conferma di non aver visto un’altra partita.
Tornando a Catania alla squadra è mancato solo l’ultimo passaggio o la precisione nei cross. In questo video l’unico cross azzeccato da Liotti, con Denis anticipato.
Qui invece ci sono due situazioni del primo tempo. Da notare l’abilità di Bianchi di creare la superiorità numerica, successivamente vanificata da scelte tecniche non efficaci. Nel primo tentativo ha cercato Denis mentre alle sue spalle si può notare il movimento di Blondett che, se servito, sarebbe stato solo davanti a Furlan.
Nell’ultimo video ancora Bianchi si posiziona perfettamente e taglia la difesa del Catania, il pallone è diretto a Corazza ma l’intervento di Silvestri sventa la minaccia. Il nostro attaccante fa un movimento spettacolare, elude il fuorigioco e se il pallone calciato da Bianchi avesse avuto la qualità che serviva il bomber si sarebbe trovato solo davanti al portiere.
Poi, se volete, possiamo cambiare modulo e fare esperimenti a dodici partite dalla fine. Ma questa squadra, a nostro avviso, ha bisogno soltanto di un paio di cose: recuperare gli uomini chiave e alzare il livello qualitativo delle giocate. Per tutto il resto c’è il Fantacalcio.
Leo Mamone
Giuseppe Caridi