LA TIGRE È ANCORA VIVA
La Reggina è tornata, così come ha affermato Mimmo Toscano in sala stampa nel post Reggina – Bari, a testimoniare che qualcosa si fosse inceppato nelle ultime prestazioni.
Ieri abbiamo rivisto gli occhi della tigre, quegli occhi che non hanno paura di nessuno, che sanno soffrire e poi colpire al momento giusto. Il pareggio irregolare del Bari non solo non offusca la prestazione degli amaranto, ma inietta una maggiore dose di rabbia e di fame fondamentale per portare a compimento la missione.
La squadra non è ancora al meglio, ma è in crescita e si vede.
La partita di ieri ci ha consegnato una Reggina meno spavalda, come contro la Virtus Francavilla quando, finite le energie, la squadra si è allungata consegnando all’avversaria, più razionale e feroce.
Ha lasciato inizialmente al Bari il compito di fare la partita, ma senza concedere la miseria di un tiro in porta. Raddoppi sistematici e concentrazione al massimo anche nei rari 3 contro 3. Pian piano gli amaranto hanno preso campo ed hanno capito di poter far male e tanto. Il gol è arrivato al culmine di un crescendo in cui il Bari non poteva far altro che affidarsi a lanci lunghi verso Simeri e Antenucci sperando in una giocata che non è arrivata.
Il pareggio non sarebbe potuto arrivare se non per un episodio o un errore grave di una terna presuntuosa che, soprattutto nel primo tempo, ha fischiato tantissimi falli senza riuscire a governate una partita dai contenuti superiori rispetto alle abilità del fischietto di turno.
La tigre è ancora viva ed è più affamata di prima, se ne faccia una ragione il campionato è anche quel signore che ha sempre addosso lo stesso maglione e si diverte a fare video.
📷 Maurizio Polimeni