IL CALCIO SI ADEGUI, SENZA SE E SENZA MA!
La decisione di proseguire per 30 giorni a porte chiuse diventa, ogni minuto che passa, la più probabile e ragionevole, forse, se vogliamo, anche tardiva.
Il calcio non può essere considerato (o considerarsi) un mondo a sé stante con le proprie regole, la propria giustizia (non sempre giusta) e l’autonomia a tutti i costi. Siamo di fronte ad un’emergenza MONDIALE e ancora si litiga su calendari, porte chiuse, porte aperte e recuperi. La salute pubblica non può e non deve derogare a nessuno la possibilità di scegliere. Si recepiscano senza capricci o discussioni le direttive e, finché si può, si vada avanti a porte chiuse per evitare di compromettere la stagione e dover prendere decisioni che, certamente, creerebbero il caos totale.
Finché si può, perché forse a Reggio Calabria non percepiamo nella sua reale gravità la situazione , ciò che sta accadendo in molte regioni del nord e che, purtroppo si sta allargando anche ad altre regioni italiane. Ci auguriamo che la situazione torni alla normalità, ma sappiamo che ci vorrà tempo e la collaborazione di TUTTI. Quanto tempo? E chi può dirlo? Intanto anche il calcio faccia la sua parte senza se e senza ma.
L’augurio è di tornare al Granillo magari la Vigilia di Pasqua col permesso di abbracciarci tutti insieme sotto un unico colore: l’amaranto