E SE NON FOSSE FINITA?
Un fulmine a ciel sereno? No per gli attenti osservatori e per chi comprende che in un cambio di proprietà la possibilità di un radicale cambiamento sta nell’ordine delle cose specialmente se il nuovo proprietario ha aperto i lacci della borsa per evitare un fallimento ormai certo.
Ed ecco che Saladini nello spazio di un amen è passato da salvatore della patria a carnefice mentre Cardona non è stato preso in considerazione come se fosse rimasto ancora in tribuna vip a sfogliare l’album dei ricordi insieme ai decani del giornalisti reggini. A pensarci bene il neo presidente aveva sapientemente glissato di fronte ad una mia domanda relativa ai prossimi step riguardanti l’assetto tecnico: coincidenza forse.
Mettere insieme Martino e Taibi è un po’ come cercare suocera e nuora per organizzare il banchetto di nozze; niente di più facile che o salta il matrimonio o salta una delle due.
Nel caso della Reggina che si sia arrivati allo scontro anche duro è evidente ma la mancanza di comunicati e dichiarazioni ufficiali lascia intendere che la porta è socchiusa e che non tutto è definito.
Sui social si è scatenata una guerra tra guelfi e ghibellini che non fa bene a nessuno (Taibi per primo), ma tutti hanno dato per scontata una notizia che non ha ancora i crismi dell’ufficialità.
E se quella porta tornasse ad aprirsi? Noi crediamo in questa possibilità anche se non c’è più tempo da perdere in un senso o nell’altro.
Dell’eventuale convivenza tra Taibi e Martino ne parleremo nelle prossime puntate, per il momento manteniamo la calma ed evitiamo isterismi, sagra dei nomi (a noi per esempio di Cosmi non risulta a meno che non sia un depistaggio) e liti fratricide.
La Reggina è e resta il bene supremo!