Andremo a Bolzano nella prima delle due gare consecutive esterne che ci vedrà attraversare la penisola da Nord a Sud direzione finale Palermo.
Gara difficilissima per l’atteggiamento delle squadre di Bisoli che non si smentisce neanche in questa avventura iniziata a campionato in corso, poco dopo la sconfitta subita al Granillo nel girone d’andata, attenzione però affrontiamo gli stessi uomini con diverso atteggiamento.
Il Sudtirol del tecnico emiliano è una squadra chiusa e rognosa, nell’ultimo turno ha vinto il derby col Venezia nonostante i lagunari abbiano sfiorato il 70% di possesso palla.
L’unico assente sarà Lunetta, per il resto tutti abili e arruolabili.
In campo si schierano con un 4-4-2, a volte 4-4-1-1, molto difensivo ed è proprio il tipo di approccio che soffriamo.
In porta ci sarà Poluzzi, la difesa sarà formata dai due centrali Zaro e l’esperto Masiello, a destra Curto e a sinistra Celli.
Il centrocampo sarà guidato da Tait e Belardinelli, mentre il compito di rifornire gli attaccanti sarà affidato agli esterni Del Col a destra e Casiraghi a sinistra.
In attacco il centravanti sarà Odogwu, con Rover che agirà da seconda punta in fase offensiva e da trequartista in fase di non possesso.
Ricapitolando: Poluzzi; Curto, Celli; Tait, Zaro, Masiello; De Col, Belardinelli, Odogwu, Rover, Casiraghi.
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Il Sudtirol, da quando c’è Bisoli cioè dalla quarta giornata, ha ottenuto in campionato un punto in meno della Reggina (32 contro 33). Sempre nel periodo di riferimento sono stati 22 i gol realizzati, 14 quelli subiti. Nello stesso periodo la Reggina ha messo a segno 26 reti e ne ha subite 16. Due le sconfitte di Bisoli (solo Tesser a casa sua, solo Gilardino fuori sono riusciti a batterlo), quattro quelle di Inzaghi. Insomma i numeri dicono che sarà una partita di difficoltà estrema quella di Bolzano.
Oggi il tecnico dei padroni di casa, in conferenza stampa, ha dipinto la Reggina: «Dobbiamo essere predisposti sulle seconde palle, chiudere gli spazi perché ha grande qualità e se glieli concedi sono forti. Alla squadra di Inzaghi piace avere campo, non sono sicuro che ci schiacceranno come hanno fatto Frosinone e Parma. Gente come Rivas, Canotto e Menez hanno bisogno di spazio, gli amaranto hanno un buon fraseggio».
La squadra altoatesina subisce poco perché la squadra riesce ad essere sempre corta ed a chiudere tutte le linee di passaggio piuttosto che marcare uomo su uomo. In questa immagine si vedono tutti e undici difendere: corti, stretti, con Mazzocchi pronto a ripartire in contropiede sulle eventuali respinte difensive. Servirà far girare velocemente il pallone e muoversi senza palla per spettinare il loro dispositivo difensivo
In fase offensiva è pericoloso lasciare spazio. Qui nasce il gol contro il Venezia e tutto parte da una seconda palla recuperata. C’è tanto spazio per Fiordilino che avanza e scarica su Siega, cross per l’inserimento senza palla del centrocampista Tait, indicato con la freccia, e palla in rete
Giuseppe Caridi – Leo Mamone