CI VUOLE MOLTO CORAGGIO AD AVERE CORAGGIO
Partiamo da una considerazione: il punto conquistato a Monopoli è da considerarsi in assoluto positivo, sia perché il Monopoli è una buona squadra che ha perso solo tre volte in questo campionato, sia perché non è facile trovare l’equilibrio con una squadra rivoluzionata dalla cintola in su. Fatta questa doverosa premessa, va chiarito un aspetto fondamentale: se l’obiettivo è quello di arrivare più in alto possibile per poterci giocare al meglio i playoff, con penalizzazioni annesse, allora giocare ogni partita per vincere diventa una prerogativa imprescindibile per una squadra dal grande potenziale offensivo.
Il buon Cevoli per mesi ha dovuto fare miracoli per ciò che tutti sappiamo, ma adesso una squadra a trazione anteriore è deve liberare i suoi cavalli, tutti. Ed ecco che vedere Doumbia fare a sportellate da centravanti un po’ stona. È ovvio che tra Sandomenico, Tulissi, Ungaro, Strambelli, Doumbia (non metto Bellomo perché più duttile) qualcuno debba saltare, ma li in mezzo ci vuole il classico centravanti. La Reggina adesso ne ha 4, con caratteristiche diverse, per ogni situazione: Baclet, Tassi, Viola e Martiniello. Ecco uno di questi (almeno) in campo deve starci sempre. Chiaro è che l’equilibrio è difficile da raggiungere, ma la Reggina, questa Reggina, deve sempre fare un gol in più degli avversari, imporre il proprio gioco. Ci vuole molto coraggio ad avere coraggio recitava una canzone, ma credo siano molti gli allenatori che vorrebbero avere i problemi di abbondanza di Cevoli.
Il mister ha le carte in regola per far sì che egli stesso si mostri alla platea del grande calcio come un allenatore da campionati importanti: perché non provarci?