CHI NON È SCESO DALLA NAVE IN TEMPESTA
Abbiamo scelto il silenzio, il profilo basso e non perché sprovvisti di notizie peraltro molte quasi di dominio pubblico e nemmeno per scarsa voglia di informare.
Abbiamo scelto il silenzio per due motivi:
- Evitare di ripetere quotidianamente le stesse cose trite e ritrite, stile tri pila avi u porcu e u porcu avi tri pila;
- Favorire il lavoro di chi sta facendo di tutto e di più per salvare la baracca.
Quasi al termine di quest’incubo e sottolineiamo quasi perché mai dire mai, ci ritroviamo a fare i conti con chi non ha smesso un attimo di credere che fosse possibile venirne fuori e chi, dopo una vita di proclami, dovrà solo apporre una firma visto il ruolo (temporaneo) che gli è stato assegnato prima di tornare a festeggiare le vittorie europee della sua squadra. Nulla di male sia chiaro, ma da un dirigente di una squadra che rischia di scomparire forse evitare foto e video con scene di giubilo sarebbe stato quantomeno un gesto di delicatezza verso i tifosi e forse verso il suo presidente e amico che non ha molti motivi per sorridere ultimamente.
Chi è rimasto saldamente sulla nave in tempesta è Massimo Taibi al quale si possono rimproverare scelte tecniche, ma bisogna riconoscere che, molto probabilmente, senza di lui la storia forse sarebbe già finita.
Badate bene, nessun atto di piaggeria, il DS sa che in questi anni ci siamo sentiti raramente e, tra l’altro, lui è solito interloquire con tutti quelli che lo contattano senza bisogno di favori per quel che ne sappiamo, ma solo un riconoscimento a chi ha fatto una scelta.
Il perché di questa scelta francamente non sta a noi trovarlo, possiamo solo dire che non crediamo sia una mera questione di interesse professionale al fine di conservare un contratto di lavoro. Sappiamo bene che Taibi ha avuto almeno 3 offerte (non è difficile capire chi) da nord a sud per cambiare aria e sappiamo anche che, molto probabilmente, se non fosse successo il pandemonio, forse ci sarebbe stata la separazione tra il DS e la Reggina. Vogliamo aggiungere inoltre che una nuova proprietà non è scontato, seppur probabile e presumibile, che scelga Taibi come DS.
Da inguaribili romantici e innamorati di questi colori vogliamo pensare che Massimo non voleva e non poteva andare via da Reggio Calabria per la seconda volta dopo una disfatta, fosse anche per una rivincita personale.
Sta di fatto che, ora che ci sembra di scorgere la luce in fondo tunnel e nella speranza di poter vedere presto il sole e sorridere (meglio non esultare fino all’ultimo momento) vogliamo dire grazie a Taibi per ciò che ha fatto pronti a criticarlo (non ce ne voglia) nel caso dovesse portare a Reggio un altro Vasic.