Urbs Reggina: primavera in anticipo
Siamo fin troppo adulti per credere a Babbo Natale. Abbiamo i calli al culo per vedere la vita alla stregua di una favola. Seguiamo la Reggina, da tifosi prima e professionalmente poi, da troppi lustri per non conoscere i momenti bui che ne hanno accompagnato almeno 7 dei 21 lustri di vita. Ma… Ma non siamo così tanto presuntuosi da poter dire di aver visto tutto.
Il 21 gennaio scorso, 10 giorni dopo il 105° compleanno, 11 giorni dopo il closing ed un mese esatto dopo l’Annuncio – ci scuserete se usiamo la A maiuscola ma forse un giorno includeremo anche il 21 dicembre 2018 quale “festività” amaranto (dopo il 12.06.1988, il 13.06.1999, il 30.04.2006, il 18.04.2007 ed il 30.05.2015) -, forse siamo giunti alla determinazione che, forse, gli ultimi 9/10 anni (escludendo il playout con il Messina del 2015) possano presto divenire un lontano ricordo. Storia sì ma solo ricordi e basta.
Lungi da noi lasciarci andare a qualsivoglia esaltazione e/o trionfalismo ma dobbiamo comunque dare un gran merito al nuovo proprietario della Società legata al nostro amato amaranto: ciò che sinora ha detto, ha fatto!
1) Contributi relativi ai mesi di agosto e settembre, pagati 2) stipendi e contributi relativi ai mesi di ottobre e novembre, pagati (scongiurando lo sciopero indetto per il 23 dicembre); 3) onorario dell’avv. Grassani, saldato (scongiurando l’udienza già fissata davanti al Giudice Fallimentare); 4) pullman con livrea amaranto, acquistato; 5) rinnovo contrattuale al DS Taibi, sottoscritto 6) ben 6 rinforzi di tutto rispetto, ingaggiati; 7) accordo per il ritorno a casa, fatto (scongiurando l’essere ancora ospiti); 8) impegno per l’acquisto del marchio storico, preso (scongiurando l’ipotesi di chiamarci “Urbs” ancora chissà per quanto); 9) desiderio di acquistare il “Granillo”, manifestato; 10) volontà di aprire uno store amaranto, manifestata; 11) intenzione di avere una sede (preferibilmente a casa Sant’Agata), dichiarata e praticamente realizzata. Dimentichiamo qualcosa? Vabbè, forse in un mese e 4 giorni di reggenza ufficiosa ed ufficiale è già abbastanza.
Abbastanza ma non ancora sufficiente, evidentemente per Luca Gallo.
Nella conferenza stampa di presentazione di lunedì scorso, il nuovo Amministratore Unico e Presidente amaranto si è presentato sorridente ed ha dialogato per oltre due ore con gli 80 giornalisti accreditati. Ha dato l’impressione di conoscerci tutti, uno per uno, rispondendo alle domande con il piglio di uno sgamato e che non vuole nascondere la conoscenza dei curricula degli interlocutori. Ha detto, chiaramente, che segue i social e le varie trasmissioni televisive, radiofoniche o in rete che siano. Ci ha colpito, personalmente, il fatto che, tra la nostra premessa e la successiva domanda, ci abbia portato sul discorso distacco dell’energia elettrica (per morosità) al “Granillo” quando il venerdì precedente lo avevamo scritto in un post sulla nostra pagina Facebook. Quant’erano le probabilità che parlasse di questo preciso argomento dialogando con un altro collega e non con noi? Una coincidenza? Non ci crediamo! Da ciò che abbiamo percepito è evidente come si avvalga di uno staff preparato ed affidabile.
Cos’ha detto Luca Gallo in conferenza? Crediamo che il comunicato stampa diffuso dal suo ufficio stampa sia stato esaudiente e, qualora non lo sia stato per qualcuno, i resoconti dei colleghi ma soprattutto la diretta Facebook sulla pagina ufficiale dell’Urbs Reggina (visibile ancor oggi e, per quel che ci riguarda, da conservare a futura memoria) supponiamo siano stati più che esaustivi.
Possiamo, dal canto nostro, citare quale meritevoli di menzione due frasi su tutte: a parte l’ormai celeberrima “La Reggina in Lega Pro? No, nun gna faccio a pensarla in Lega Pro”, due sono le frasi che ci hanno colpito. La prima: “La Reggina non può essere umile. La voglio arrogante, superba, presuntuosa ed odiata dalle altre tifoserie”; la seconda, ad integrazione della prima: “La Reggina non dev’essere vassalla di nessuno”! Ecco, con queste due frasi, Gallo si è dichiarato cazzuto e non vittimista e men che meno tristemente sommesso. Come chi, per esempio? Ci siamo ripromessi di non tornare più su argomenti ante 21 dicembre 2018 e speriamo di riuscire a mantenere l’impegno preso in primis con noi stessi ma anche con i tifosi che necessitano infusioni a gogò di fiducia, di speranza, di sorrisi ma anche di lealtà, di ottimismo e, soprattutto, di tornare ad esser fieri di sventolare i loro vessilli amaranto.
Luca Gallo, il Presidente, ha dialogato con i presenti, ma anche con tutti i tifosi amaranto, usando le doti da oratore che sin da subito possiamo sicuramente riconoscergli. Ha trattato argomenti cari ai tifosi, li ha definiti “la parte migliore di un mondo del calcio malato”. Ha puntato al cuore di una tifoseria disillusa, vituperata, fors’anche offesa e violentata negli ultimi 9/10 anni di continue sofferenze. Ha indirizzato ogni singola risposta, ogni singola frase, ogni singola parola al cuore di una Città meravigliosa ma per tanti versi allo stremo dal punto di vista sociale ed economico.
Abbiamo i calli, è vero, ma perché non provare a pensare accogliendo un suo suggerimento in risposta ad un collega che gli faceva notare come il presente sembri tutto così tanto bello da non essere credibile o, quanto meno, da guardarlo con scetticismo? Gli ha risposto “Perché non pensare che, a volte, qualcosa di bello può succedere anche qui”? Già, perché non pensarlo? Proviamoci, no? In fin dei conti, cosa c’è di più bello che sognare?
Lo abbiamo sempre detto, urlato, scritto, ribadito, sottolineato e marchiato a fuoco a perenne ricordo: non siamo avvezzi ad “innamorarci” degli uomini (che sempre e comunque pro tempore gestiranno la Società, alleneranno la squadra o indosseranno la nostra amata maglia amaranto) ma è giusto prendere atto ed ammettere come Luca Gallo sia entrato nei pensieri e nei discorsi dell’intera Reggio Calabria sportiva (e non solo).
Il primo Presidente dell’ultracentenaria storia amaranto a non essere reggino, evidentemente, ha saputo parlare al cuore dei reggini. E questo è un eccellente viatico.
E’ giunto il momento che quell’hastag, cucito a caratteri cubitali sulla sciarpa amaranto indossata dal Presidente, quell’ #unitisivince, divenuto ineluttabilmente un ossimoro al cospetto di chi l’ha coniato senza mai volerlo davvero realizzare (anzi, è accaduto l’esatto opposto), diventi oggi il filo conduttore della rinascita amaranto. Anzi, per usare le parole presidenziali, della resurrezione!
Ricordandoci che la Reggina è equiparabile a nostra “madre” e che, quindi, chiunque le ha mancato, le manca o le mancherà di rispetto non è stato, non è e non sarà mai gradito, auguriamo al Presidente Gallo un futuro radioso alla guida della nostra Reggina. I suoi successi saranno i nostri e non potremo che esserne felici al loro verifcarsi.
Ad maiora, Presidente! Ad maiora, Reggina!