VIOLA CONTRO VIOLA
Non una, non due, addirittura tre, altro che Viola finita.
Pensate un po’ che week end da sballo, potremo divertirci con i ragazzi della Scuola di Basket, per poi correre a vedere la Cestistica e poi anche la Pallacanestro Viola ST.
Viola una e trina in un avvincente campionato composto da ben 8 squadre di cui ben 5 Reggine (ci sono anche 1 Vis e 1 Lumaka), oltre a CCB Catanzaro, ADF Lamezia e Rende.
A pensarci bene c’è ben poco da ridere, per molto meno la Messina del calcio viene derisa per la presenza di due squadre (la vecchia ACR e la FC di Franziana memoria) a litigare in serie D.
Analizzando, non senza fatica, la situazione, oltre alla Scuola Basket che, di fatto, continua a lavorare su un progetto giovanile, seguendo quella che è da sempre stata la propria mission che era quella di formare giovani ed essere il pozzo da cui la squadra senior (che di fatto non c’è) possa attingere, abbiamo due realtà nuove di zecca o quasi.
La Cestistica e la Pallacanestro Viola ST paradossalmente si fondano sugli stessi ideali.
La Cestistica nasce lo scorso anno nel momento in cui il titolo della Viola sembrava destinato a Barcellona come
“azione di tutela” nell’interesse esclusivo dei tifosi, dei reggini e della storia.
La Pallacanestro Viola ST nasce dal Trust che si prefigge l’obiettivo di
partecipare attivamente al processo decisionale ed essere una forza promotrice di trasparenza, legalità, identità cittadina e cultura sportiva.
La domanda ce la siamo posti tutti: perché non unire le forze di Cestistica e Trust per fondare un’unica realtà? E ancora, perché non proseguire insieme in quel bellissimo progetto chiamato VIOLA INSIDE, che ha riportato a Reggio Tonino Zorzi, contribuito in maniera decisiva all’intitolazione del Botteghelle a Gianfranco Benvenuti, nell’intento di trasmettere a giovani e non gli ideali, i valori di quel mito chiamato Viola e, magari, in un anno, provare a mettere insieme le forze imprenditoriali della città e ripartire?
Nessuno osi criticare chi si impegna, ma il diritto/dovere di esprimere un’opinione educatamente libera vogliamo conservarlo.
In tutto questo tripudio neroarancio o, per usare le parole dell’Imperatore alias Pasquale Vazzana, Viola, Violino e Violoncello, per chi tiferemo? O meglio ancora tiferemo o anche quei 1000 preferirà no custodire quei ricordi racchiusi in un simbolo che, almeno lui, non morirà mai!