SILENZIO, BUON SENSO E SOLUZIONI
Lo abbiamo ripetuto fino alla noia, a costo di diventare impopolari. Attorno al closing si è creata una sorta di reality mista a sit-com in cui ogni cosa è venuta fuori, spesso in maniera diversa, a seconda della fonte di provenienza.
Per fortuna closing è stato e, il merito di essere arrivati comunque ad una felice conclusione, va diviso tra i vari attori (tutti) che in un modo o nell’altro hanno fatto la loro parte. Mood Project in testa naturalmente, semplicemente per essersi accollata il rischio d’impresa, ma Leuzzi, Fusco, Lo Presti, Condello, comitato, tifosi hanno dato un contributo fondamentale.
Resta la querelle liberatoria. Continuare a sparare sui social crediamo non contribuisca a risolvere definitivamente una situazione chiarita da più parti nella sua dinamica.
Non è certo cercando il colpevole che si trovano le soluzioni. Ognuno ha la propria opinione e, continuare a mescolare il brodo non vedo che utilità possa avere.
Il perché tale liberatoria non ci sia non è certamente compito dello scrive te saperne il motivo, ma auspicare che quest’ultimo sforzo si compia da parte di tutte le componenti interessate è ciò che tutti dovremmo augurarci. Ulteriori polemiche servono solo ad avvelenare ulteriormente un ambiente che, in questi ultimi anni, di amarezze ne ha vissute troppe.