19 MARZO, ITALIA: BOLLETTINO DI GUERRA
Dati impietosi oggi.
Il numero dei decessi ha superato quello della Cina ed è destinato a crescere, ma preoccupa il numero di chi oggi è risultato positivo al tampone: ben 4480, quasi 2000 in più rispetto ai giorni scorsi che portano il numero totale degli attualmente positivi a 33.190.
Nel dettaglio: i casi attualmente positivi sono 13.938 in Lombardia, 4.506 in Emilia-Romagna, 3.169 in Veneto, 2.754 in Piemonte, 1.622 nelle Marche, 1.422 in Toscana, 883 in Liguria, 741 nel Lazio, 605 in Campania, 522 in Friuli Venezia Giulia, 491 nella Provincia autonoma di Trento, 421 nella Provincia autonoma di Bolzano, 449 in Puglia, 321 in Sicilia, 366 in Abruzzo, 328 in Umbria, 209 in Valle d’Aosta, 204 in Sardegna, 164 in Calabria, 38 in Molise e 37 in Basilicata.
Qui non si tratta di difendere solo il proprio orticello. Gli ospedali della Lombardia sono al collasso da un pezzo e, se la crescita esponenziale dei positivi verrà confermata, l’emergenza si estenderà ad altre regioni.
C’è anche un dato di cui forse si parla poco: il numero dei positivi tra il personale medico e paramedico è in continuo aumento con la conseguenza che gli ospedali vanno ancor più in sofferenza e soprattutto diventano veri e propri focolai.
Eppure, ascoltando le conferenze stampa, nonostante i freddi numeri, si continua ad osannare il metodo Italia copiato da altri paesi.
Francamente, facendo un paragone calcistico (perdonate chi è abituato a scrivere di questo), ci sembra di vedere un allenatore che perde 10 partite consecutive e si giustifica dicendo che però gli altri ci fanno i complimenti per come giochiamo.
Ci auguriamo con oggi di aver raggiunto il picco perché difficilmente potremo sopportare questi numeri ancora a lungo senza che le conseguenze siano nefaste.
Le bare di Bergamo trasportate dall’esercito purtroppo non saranno le uniche.
Non ci resta che sperare