IL GIRO DI BOA
Secondi in classifica al giro di boa del campionato; chi di noi, razionalmente, avrebbe pronosticato una situazione simile ad Agosto? Anche dopo l’inizio sprint si aspettava il ciclo terribile ed invece, eccezion fatta per le due sconfitte consecutive subite a Parma ed in casa contro il Perugia, nelle successive 9 partite, la Reggina ha ottenuto 18 punti, frutto di 5 vittorie, 3 pareggi e la sconfitta contro il Frosinone che, di fatto numeri alla mano, segna la differenza tra le due squadre ad oggi.
Gli amaranto non avevano mai chiuso nei primi due posti il girone di andata in serie B. Nel 2001/2002, pur avendo girato a 37 (un punto in più rispetto ad oggi), erano al terzo posto dietro Empoli e Como ed insieme al Moena, di atto le 4 squadre poi promosse in A (all’epoca c’era una promozione in più rispetto ad oggi).
Essere secondi dopo aver affrontato tutte le squadre non è una sentenza naturalmente, basta guardare la classifica dello scorso anno recitava Pisa 38, Brescia 37 (sarebbe stato virtualmente raggiunto dal Lecce che aveva una gara da recuperare), ma di certo è un indizio molto importante. E’ un po’ come aver ottenuto la prima fila nelle qualifiche di un gran premio di F1. Non sei certo di vincere la gara ma sai di avere una buona macchina capace di competere per la vittoria. Nel contempo le avversarie possono apportare dei correttivi, che nel calcio corrispondono al mercato, per recuperare le posizioni, ma puoi farlo anche tu partendo dalle certezze acquisite e cercando di non minare la forza di un gruppo coeso che è alla base di ogni vittoria.
Il Genoa che ha vinto a Bari ha tenuto Coda in panchina per l’intera gara, segno che non basta essere un fuoriclasse per la categoria a fare la differenza. Il coraggio di Gilardino è stato premiato.
Noi per 2 stagioni abbiamo avuto lo stesso problema con Menez rivitalizzato da Inzaghi e dal cambio societario, passato, da un giocatore bizzoso e autoreferenziale, a punto di forza del gruppo e della squadra, forte di una fascia di capitano conquistata. non per il nome che porta, ma per l’impegno e la voglia dimostrata in campo.
Se siamo lì possiamo e dobbiamo giocarcela fino in fondo dimenticando, per il momento, quel progetto triennale ribadito più volte da Inzaghi al quale abbiamo creduto poco semplicemente perché il buon Pippo non è mai stato allenatore da campionati di transizione e ha nel suo DNA una smisurata voglia di vincere che non ammette mezze misure o anni di transizione o quantomeno non è sua abitudine accontentarsi nell’attesa di tempi migliori.
Ecco perché la società, su input del suo allenatore, interverrà i maniera mirata per non lasciare nulla di intentato. D’altronde in estate gli errori sono stati pochi, anche se forse i calciatori più attesi, ovvero la scommessa Santander che Inzaghi credeva di poter rivitalizzare come successo con Menez, ma che non ha avuto l’umiltà di attendere il suo momento e Obi frenato da problematiche fisiche che di fatto ne hanno compromesso la stagione. Si proverà ad intervenire per sostituire queste figure anche se non sarà facile disfarsi di contratti così pesanti. Pensar che Galabinov possa essere l’alternativa a Santander ci sembra un’ipotesi alquanto azzardata. Il Bulgaro ha avuto lo stesso infortunio di Spinazzola ovvero la rottura del tendine d’Achille. Il giocatore della Roma è tornato in campo 10 mesi dopo. Galabinov ha bruciato le tappe rispetto al terzino della Roma ma crediamo, pur augurandoci di sbagliare, che sia difficile, anche per la struttura fisica del Bulgaro, oltre che rischioso, forzare i tempi e ancor di più raggiungere una forma che gli consenta, nel calcio di oggi fatto di tanta corsa e fisicità, di competere a alti livelli in breve tempo.
Altro discorso riguarda i portieri: la Reggina ha la terza miglior diesa della serie B e gli amaranto hanno subito una media inferiore a 3 tiri in porta a partita frutto di un’organizzazione difensiva estremamente efficace. Inzaghi, che raramente modifica l’undici che gli ha dato ampie garanzie, solo sui portieri (e in misura inferiore nei centrali tra Camporese e Cionek) ha cambiato le gerarchie. Ravaglia in Coppa Italia, Colombi fino al Perugia, poi Ravaglia per 4 partite, poi nuovamente Colombi.
L’ex Frosinone, di proprietà del Bologna, ha necessità di giocare vista anche l’età e probabilmente andrà via e verrà sostituito da un portiere che, si spera, possa portare qualche punto con parate importanti nei momenti decisivi del campionati. Colombi e Raaglia hanno avuto un rendimento più che sufficiente ma, per competere per la A, serve un bomber anche tra i palicome lo fu per esempio Belardi nel 2001/2002 quando disputò, forse, il campionato migliore della sua carriera.
Qualcosa dovrà arrivare anche sulla fascia destra. L’esplosione di Pierozzi, così come quella di Fabbian, ha significato molto per la Reggina, due scommesse vinte che non era detto andassero bene così come successo per i vari Dutu, Agostinelli, Lombardi Bouah che verosimilmente andranno a giocare altrove, Il problema è che, ad oggi, non abbiamo trovato una valida alternativa, soprattutto all’esterno, visto che Loiacono e Cionek non hanno brillato in quel ruolo. Fortunatamente la Reggina ha douto fronteggiare solo le squalifiche di Cionek, espulkso contro il Palermo e Gagliolo, assente contro il Bari. Pur essendo una squadra che subisce poche ammonizioni, fisiologicamente nel girone di ritorno arriveranno le squalifiche già dalla prima giornata quando sarà assente proprio Pierozzi, mentre Fabbian, Majer e Menez sono in diffida.
Non guarderemo al mercato con l’ansia di chi deve correggere presto e bene, ma sappiamo che dovremo aspettarci qualche novità anche prima della ripresa di metà Gennaio.
Per il momento ci godiamo questo magic moment, riviviamo con serenità ormai un anno in cui si è sfiorato il baratro e che si conclude in gloria.