QUELL’ULTIMA A.S. REGGINA
Magliette rigorosamente in lanetta, ma di un amaranto brillante, puro, uomini veri guidati da un grande tecnico protagonista in carriera di ben 6 promozioni, Giuseppe Caramanno. Alcuni nomi sono quasi sconosciuti ai più come Cracchiolo, Costaggiu, Bellaspica, Figliomeni, Conticelli, Ritrovato, Crucitti, lo Scillese Rocco Macrì, Gaudino, Cristiano, Geria, un giovanissimo Maurizio Raggi, Amato, Marletta, Mazzella il rosso e gli esperti Tarocco, De Giovanni, Gaudino, Cacitti, Mauro Vittiglio il grande capitano Franco Mondello e una coppia da 25 gol: Diego Spinella e Sossio Perfetto con il compianto Cerro, da poco scomparso, allenatore in seconda e giocatore goleador all’occasione come contro la Paganese alla seconda giornata.
Sono gli eroi senza futuro, li voglio definire così perché vivevano alla giornata, senza sapere cosa sarebbe potuto accadere domani. E gli undici in lanetta amaranto vincevano, e poi vincevano ancora senza soldi ma con tanto cuore; mesi e mesi di stipendi non pagati, ma un presidente (Ivan Morace) ci dice Maurizio Raggi, che faceva di tutto per assicurare almeno le principali necessità.
Ed allora ecco che un fallimento si trasforma in occasione, con cene di gruppo (il presidente andava matto per le alette di pollo), e poi una sera a casa di uno, un’altra a casa dell’altro, ci si arrangia insomma.
Il resto lo fanno i tifosi, guai a provare a pagare una colazione in un bar, oppure questo non lo paghi a patto che domenica vinciate. E loro vincevano anche nei campi polverosi di Canicattì, con squadre semi sconosciute come Gladiator e in campi caldissimi come Nocera, Pagani. Avevano un cuore grande come tutta la città, una capacità enorme di soffrire per non far scomparire un ideale un colore: l’amaranto!
Nessuno di loro verrà riconfermato l’anno dopo dalla nuova società, come segno di discontinuità col passato, ma, a distanza di 33 anni, questo li rende ancora più eroi di una Reggina in lanetta, senza soldi ma con tanto, tanto cuore amaranto!