TRA CAMPO E MERCATO, DUBBI E CERTEZZE
4 punti in 2 partite, tanta roba di fronte ad un calendario particolare. Due partite in casa possono essere un vantaggio, ma vanno sfruttare come successo in parte per noi e in pieno per Pisa e Cittadella che sono a punteggio pieno.
La Reggina ha confermato in questo avvio di torneo di avere un’identità, una buona intelaiatura e una mentalità vincente. Gli amaranto sono una squadra che prova a vincere ogni partita mantenendo gli equilibri ma mai snaturandosi.
La partita contro la Ternana ci ha mostrato che facciamo molta fatica quando arretriamo il baricentro (peraltro ieri anche in superiorità numerica nel finale) e lasciamo l’iniziativa agli avversari. Non è stata una scelta naturalmente. Rivas, spina nel fianco della Ternana, aveva dato tutto e Laribi, ad oggi oggetto misterioso, ha caratteristiche diverse dal numero 99. Il centrocampo aveva speso tante energie (Crisetig ha concluso con i crampi) e l’ulteriore correzione di Aglietti (Adjapong per Lakicevic) non si è forzatamente concretizzata.
Prendere gol all’ultimo respiro sarebbe stata una beffa atroce difficile da digerire.
La partita di ieri ci ha dato molte conferme e qualche perplessità. Micai, dopo la prestazione negativa di Salerno, si è ben comportato contro Monza e Ternana, Lakicevic e Di Chiara viaggiano su buoni livelli, Hetemaj, dopo qualche sbavatura nel primo tempo, ha fatto sentire il suo peso in mezzo al campo, Crisetig offre buone garanzie, Rivas partendo da esterno piuttosto che da seconda punta, può essere letale e Galabinov, pur essendo lontano dalla migliore condizione, mostra lampi di classe ed è tatticamente prezioso.
Capitolo Menez: l’impressione è che non sia quello dello scorso anno, autoreferenziale e svogliato. Quest’anno è inserito nel gruppo, l’abbraccio corale dopo il gol ne è l’emblema, gioca con e per la squadra, Aglietti lo ha responsabilizzato nel modo giusto probabilmente offrendogli una maglia da titolare ripagata ampiamente fino all’espulsione. Già, l’espulsione, perché non tutto è rose e fiori, il carattere, la capacità di fermarsi e tirare indietro il piede in certi momenti, quello va ancora limato. Di certo, rispetto alla partita contro la Spal dello scorso anno, qui si tratta di un gesto (sbagliato) di generosità e frustrazione non figlio di atteggiamento strafottente e distaccato. Può essere l’uomo in più, il vero acquisto di questo mercato; l’alternativa è appendere le scarpe al chiodo. A costo di essere smentiti e derisi, crediamo che Menez possa essere molto importante e lo crede anche Aglietti.
Andiamo alle note negative. I due centrali, Cionek e Stavropoulos, dopo la buona prestazione di domenica scorsa, hanno sofferto tantissimo ieri e commesso parecchi errori (macroscopico quello sul primo gol).
Ricci nelle prime due partite ha deluso, tanto quanto ha fatto Laribi. Può trattarsi di un problema di condizione o di posizione in campo, sta ad Aglietti stabilirlo, sta di fatto che, l’ex giocatore del Verona, ieri è rimasto in panchina e la differenza si è vista tutta.
Adesso la sosta e gli ultimi giorni di mercato, importanti forse decisivi per le casse societarie. Tre giorni per trovare una sistemazione innanzitutto a Crimi, Faty, Garufo, Rossi e Rubin, oltre ad un over in eccesso (Montalto?) e magari per concludere con un altro colpo (Matos?) facendo uscire un altro over. Liotti, Situm e Loiacono sembrano ai margini del progetto, ma il mercato non offre grandi occasioni.