PARLATEVI
A fine partita si è voluto sminuire quanto successo relativamente al terreno di gioco, attribuendo la responsabilità a qualche testata che avrebbe in sostanza pubblicato una fake news circa la possibilità di un rinvio.
Se vi fa piacere diciamo che è tutto ok che (tipica frase reggina) abbiamo visto di peggio ecc. ecc.
È vero che, per esempio, il 28 agosto del 2005 Reggina e Roma fecero l’esordio in serie A su un campo indecente, che, prima della partita contro il Livorno di Colomba, c’era chi pitturava l’erba ingiallita di verde, ma, da qualche anno, almeno nei due campionati maggiori vengono richiesti dei parametri superiori riguardanti il terreno di gioco. Tra i criteri infrastrutturali richiesti quello relativo al terreno di gioco prevede che sia in BUONE CONDIZIONI e dotato di SUPERFICIE PIANA E REGOLARE.
Cosenza – Verona, giusto un paio di stagioni fa, non fu disputata e il giudice sportivo decise lo 0-3 a tavolino in quanto come recita la sentenza ‘non sussistevano le condizioni per garantire l’incolumità fisica dei partecipanti all’incontro, a causa delle condizioni del terreno di gioco in alcune zone dello stesso’.
Ieri si è andati vicini ad un simile epilogo e fortuna che nessuno, nell’arco dei 90′ ha subìto infortuni, ma ciò non cancella la figuraccia a tutti i livelli. Sui social è partita la caccia al colpevole ma, se Reggio Calabria e la Reggina fanno una pessima figura, nessuno è esente.
Lo stadio Granillo, per il quale si parla di un bando da almeno 2 anni, è oggetto di una delibera della Giunta Comunale del 2016 che stabilisce le tariffe per l’utilizzo dell’impianto e recita testualmente che “gli iniziali costi di ripascimento del manto erboso saranno sostenuti dalla società Urbs Reggina 1914 nonché scomputati dal canone d’uso dovuto e posti a carico del futuro gestore a scomputo del canone d’uso per la gestione residua.
Questa decisione serviva all’epoca per ripristinare le condizioni del terreno ma parla di un futuro gestore che non mi pare sia stato mai identificato ufficialmente attraverso la stipula di un contratto d’uso. Il regolamento recita inoltre che “saranno a carico delle società che utilizzeranno l’impianto i costi di pulizia dell’impianto […] nonché la manutenzione ordinaria del manto erboso […]”.
Da questo passaggio è chiaro che la Reggina dall’inizio alla fine del campionato ed eventuale coppa Italia deve provvedere alla manutenzione, tra l’altro, del terreno di gioco. Ma dal termine di una stagione fino all’inizio della successiva chi dovrà occuparsene? La delibera non chiarisce questo aspetto e Gallo, interpellato personalmente a margine della conferenza stampa di presentazione di Galabinov ha specificato al sottoscritto di aver consegnato lo stadio al Comune al termine della stagione aggiungendo che era stato rassicurato (non sappiamo da chi) sul fatto che per l’esordio sarebbe stato in buone condizioni.
Sta di fatto che così non è stato e che, forse, se Comune e Reggina avessero interloquito sull’argomento stadio non si sarebbe dovuto ricorrere ad una corsa contro il tempo tra l’altro con scarsi risultati. E, vi prego, non prendiamo la scusa del caldo perché a Reggio Calabria il caldo c’è ogni estate e, nelle ultime due stagioni, il terreno all’esordio era più che dignitoso pressoché perfetto e, inoltre, a Reggio fa caldo tanto quanto a Crotone o Palermo o Napoli tanto per nominare tre realtà del sud che hanno giocato su terreni di gioco forse non perfetti ma curati.
Di fronte al bene comune, al di là di ogni eventuale distanza, è indispensabile parlarsi e agire in sinergia e per tempo. L’alternativa è fare finta di niente tanto il pericolo è scampato e il terreno adesso non può che migliorare e, visto che si è giocato ieri, certamente non si può rischiare domenica. Personalmente credo non sia la soluzione migliore. Per il resto aspettiamo di sapere se il Comune ha ancora intenzione di mettere a bando la gestione dello stadio e, se sì, quando questo bando vedrà la luce visto che, sulla carta, si sta lavorando da due anni e passa.