L’INTOPPO DELLA EST
Il comunicato con cui la Reggina annuncia l’iscrizione al campionato contiene un grido d’allarme:
Resta da definire il cronoprogramma relativo la sostituzione dei seggiolini della Tribuna Est cosi come previsto dalla normativa criteri infrastrutturali Serie C 2019/20. Confidiamo nel lavoro dell’amministrazione comunale affinchè il settore possa essere fruibile per la prima gara ufficiale.
Le norme infrastrutturali sono state emanate nel Febbraio scorso (4 mesi fa) e il 26 dello stesso mese è stata convocata una riunione a Firenze (sede della lega) riservata a società e amministrazioni per illustrarle.
Sappiamo bene le difficoltà economiche in cui versa il Comune che è comunque riuscito a reperire i fondi necessari, ma non ha ancora emanato un bando (e non crediamo sia immediato) la cui aggiudicazione avverrà, occhio e croce, non prima del mese di Agosto.
A quel punto, dopo aver espletato tutte le procedure burocratiche, possono avere inizio i lavori e non crediamo ciò possa avvenire prima della seconda metà di Agosto, sempre che non subentrino problematiche e imprevisti.
Pensare di avere la Tribuna Est disponibile per l’inizio del campionato è un qualcosa che definire difficile è un eufemismo.
Cosa potrà succedere allora? Chiaro è che l’adeguamento dello stadio coinvolge la maggior parte delle squadre, ma, mentre in stadi piccoli come Vibo già si lavora e in altri si è quasi pronti, gli stadi grandi rappresentano un problema maggiore.
Mentre la Cavese, ad esempio, ha già comunicato che giocherà a Castellammare fino a fine lavori, la Reggina, che ha già presentato prima della scadenza del 24 la domanda di iscrizione, dovrà presentare un cronoprogramma dei lavori di adeguamento dello stadio alle nuove normative e questo cronoprogramma lo dovrà fornire il Comune.
Nel frattempo la Reggina come si regolerà con gli abbonamenti? Se dovesse essere indisponibile la Tribuna Est per una o più gare dove verrebbero trasferiti i tifosi? Il tutto non calcolando che, senza la Est, la capienza del Granillo sarebbe dimezzata.
Anche quest’anno ci aspetta insomma un’estate travagliata per il capitolo strutture nella speranza, flebile, di essere smentiti.