L’ASSEMBLEA DELLO 0-0
Si è tenuta oggi la prima assemblea (in videoconferenza) della Lega Pro da quando è iniziata l’emergenza Covid-19. Un’assemblea interlocutoria che, di fatto, ha avanzato richieste ma in concreto non ha deciso né concluso nulla.
I club hanno lanciato il loro grido d’allarme chiedendo lo svincolo delle fideiussioni e al Governo, al Ministro dello Sport Spadafora e al Ministro dell’Economia Gualtieri la possibilità di accedere alla Cassa Integrazione in Deroga, da inserire nel prossimo Decreto che dovrebbe vedere la luce tra qualche giorno.
L’assemblea ha inoltre dato mandato al presidente Ghirelli di continuare la trattativa con l’Aic (ma anche con l’Aiac, associazione allenatori) con le società che chiedono ai calciatori di fare sacrifici in questo momento di crisi. Manca l’accordo e le parti sembrano distanti.
Ma arriviamo al nocciolo della questione che appassiona il tifoso: si tornerà a giocare? Non lo decideranno le società di Serie C. Questa scelta toccherà in primis al Governo quando ci saranno le condizioni sanitarie per tornare in campo, in secundis al Consiglio Federale della Figc.
Il disegnino finale è occhio alle bufale. Leggere che i presidenti hanno votato per la fine del campionato o che hanno litigato con l’Aic (tra l’altro assente visto che era l’assemblea delle società) per la Cassa Integrazione è bislacco. A meno che le società di calcio di Serie C non siano diventate durante l’assembla il Governo, il Ministero dell’Economia, della Salute, dello Sport e il Consiglio Federale della Figc.