LA REGGINA ANDRÀ IN B NONOSTANTE GHIRELLI?
Tentare di mettere d’accordo 60 società (59 più la Juventus che non ha diritto di voto) è un compito arduo, ma Ghirelli, dopo una media di 3 interviste al giorno in cui, a seconda dell’interlocutore, si leggevano dichiarazioni diverse, dopo la splendida idea del sorteggione tipico dei bambini che devono decidere a chi tocca calciare il rigore o andare in porta, è riuscito ad attivare una serie di ricorsi che, a dire il vero, non ci mancavano per nulla.
Andiamo con ordine.
Una cosa corretta e quasi del tutto scontata, è venuta fuori: la promozione di Monza, Reggina e, di conseguenza, Vicenza, la cui posizione era meno forte delle prime due, ma ha beneficiato di un criterio che, a questo punto, doveva essere uguale per tutti i gironi.
Ad opporsi solo 4 formazioni, nella fattispecie sarebbero il CARPI e la REGGIANA a ragion veduta, entrambe speravano di giocarsela fino alla fine e ai biancorossi non sembrava vero ciò che sarebbe successo di lì a poco, ma anche il CATANZARO per la famosa teoria che, non potendo andare io in serie B non ci va nessuno a maggior ragione la Reggina e, a sorpresa, il BARI, forse per lo stesso motivo del Carpi.
Poi è cominciato lo show per l’ultima fetta di torta rimasta. Giocare dei playoff anche in numero ridotto e far decidere il campo o calcolare la media punti che premia il Carpi per un millesimo di punto rispetto alla Reggiana, con il Bari solo terzo in graduatoria a causa dei 2 punti persi a Catanzaro che invece avrebbero garantito ai galletti la media più alta.
Il secondo è un capolavoro forse più grande del primo: il blocco delle retrocessioni.
Non più tardi del 30 Aprile scorso il presidente federale Gravina aveva annunciato che, a prescindere dalla conclusione dei campionati, ci sarebbero state promozioni e retrocessioni. Evidentemente in Lega a Firenze la notizia non è arrivata e allora noi, per non scontentare nessuno, blocchiamo retrocessioni e ci assumiamo il potere di bloccare i ripescaggi dalla serie D. Rieti, Rende e Bisceglie, che rischiavano di non giocare nemmeno i playout, cercavano dove fosse nascosto Babbo Natale e Ghirelli gongolava per la votazione quasi plebiscitaria.
Ma, se la C blocca le retrocessioni, oltre ad andare contro il presidente federale, non sa che corre il rischio di avere 69 squadre al via, oppure sa già e non lo dice che molte società non hanno la forza economica per iscriversi al prossimo campionato? E ancora, perché se dalla C non retrocede nessuno, le ultime di A e B dovrebbero accettare di scendere di categoria?
Il Consiglio Federale peraltro non ancora convocato in attesa di sapere se, almeno la serie A, potrà riprendere, di queste proposte della Lega Pro (certamente delle ultime 2)ne farà carta per appunti.
Ma cosa succederà allora? Se i campionati, almeno quello di A, si concluderanno allora ci saranno titoli, promozioni e retrocessioni decise dal campo e si cercherà un criterio per decidere la quarta promossa dalla C, viceversa il tutto dovrà essere deciso a tavolino.
E la Reggina? Ha vinto il campionato ma non è ancora in B anche se manca solo un tassello, l’1% forse. Gli amaranto non verrebbero promossi solo nel caso in cui venissero annullati i campionati (e vallo a spiegare al Benevento).
Ma c’è ancora in piedi la riforma della B che potrebbe anche trasformarsi in B1 e B2, che forse sarebbe più percorribile rispetto alla B a due gironi e, badate bene, non è la proposta di Criscitiello, ma è un’ipotesi assolutamente in piedi specialmente se la stagione non verrà conclusa.