IL CAGLIARI AI RAGGI X
Aria frizzantina in Sardegna, la sconfitta di Ascoli Piceno ha lasciato strascichi pesanti sul Cagliari: prima è stato licenziato il ds Capozucca, poi è arrivata la rescissione consensuale con il dg Passetti. Resta Liverani per ora nonostante un avvio di campionato difficile e sotto le aspettative.
Quella di domani col Cagliari sarà una partita che vivrà su molti duelli individuali visto il modo di giocare delle due squadre, chi ne vincerà di più avrà il dominio del gioco e più possibilità di portare a casa i tre punti.
Nella lista dei convocati rossoblù non ci sono Mancosu e Pavoletti: il primo ha già saltato la trasferta di Ascoli, il secondo si è fermato per un affaticamento ai flessori della coscia sinistra. Mancheranno anche Goldaniga, Ciocci e Delpupo.
Questa la formazione che Liverani dovrebbe mandare in campo: In porta Radunovic, Di Pardo e Carboni terzini, Altare e Capadrossi coppia centrale, Makoumbou mediano, il figlio del Sant’Agata Viola e Rog interni, Nandez e Luvumbo esterni, Lapadula punta centrale.
Ricapitolando: Radunovic; Di Pardo, Carboni; Makoumbou, Altare, Capadrossi; Nandez, Viola, Lapadula, Rog, Luvumbo.
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Il Cagliari attacca fondamentalmente in due modi, uno è questo: lancio sulla punta centrale ed inserimento nello spazio del centrocampista. La bravura di Pavoletti nel giocare spalle alla porta induce Liverani a preferirlo a Lapadula, dipendesse da noi cercheremmo di farli giocare insieme. Non domani visto che Pavoletti, come già scritto, non ci sarà
I sardi sviluppano tanto gioco sulle fasce con l’inserimento dei terzini. Il principio è sempre lo stesso: l’esterno viene incontro dentro il campo per liberare lo spazio e il terzino attacca lo spazio in profondità. A quel punto sta al centrocampista scegliere dove giocare la palla
Quando la squadra riesce ad arrivare al crossi negli ultimi venti metri sono almeno in quattro ad attaccare dentro l’area di rigore avversaria. Succede attaccando da entrambe le fasce
In marcatura la squadra di Liverani aggredisce sempre sulla palla, anche rompendo la linea difensiva come si vede in questo caso
Per fare questo è importante il lavoro delle punte e dei centrocampisti a cui viene chiesta pressione sul portatore di palla con conseguente chiusura delle linee di passaggio. Resta il lancio lungo per agevolare il lavoro dei difensori. Si può superare muovendosi parecchio senza palla
La pressione però non sempre ha i tempi corretti e se salta un meccanismo la possibilità di trovare spazi è un’autostrada che va imboccata, Anche perché dietro non sono velocissimi e potrebbero ballare parecchio
Giuseppe Caridi – Leo Mamone