IL BISCEGLIE AI RAGGI X
Terza trasferta consecutiva, stavolta in Puglia, per gli uomini di mister Toscano obbligati a riscattare la prima sconfitta stagionale ad opera della Cavese.
Faremo visita al Bisceglie per riprendere il cammino verso la serie B ed archiviare la scorsa gara come un piccolo incidente di percorso.
I neroazzurri non sono più allenati da Pochesci, ultimamente più famoso per le sue “perle” che per i risultati, ma sono guidati da mister Mancini. Inseguono la vittoria che manca dalla quinta giornata in casa dell’Avellino e addirittura fra le mura amiche non hanno mai portato a casa i tre punti. Sono reduci dalla partita persa in casa del Catanzaro, dopo quattro pareggi ricchi di reti nelle prime gare della nuova gestione tecnica, sconfitta che coincide con un cambio di modulo 5-4-1 rispetto al classico 5-3-2 utilizzato (in precedenza con la Vibonese era andato in scena il 4-5-1). Vedremo se si rivelerà solo un esperimento estemporaneo oppure, come sembra, una scelta tattica per cercare di venir fuori dalla zona calda della classifica.
Il modulo di gioco però è solo uno strumento per attuare i principi di una squadra ed i numeri che tutti conoscono riguardano la fase difensiva. Dire che il Bisceglie si è schierato col 5-4-1 o col 4-5-1 non significa che abbia attaccato con un solo uomo. Anche il 3-4-1-2 di partenza della Reggina non significa che ad attaccare siano solo i due attaccanti più il trequartista. Certo, lo capirebbe anche un bambino ma visto quello che abbiamo letto e sentito in settimana una piccola precisazione va fatta.
Ci sono le varie fasi, ci sono soprattutto i principi di gioco di una squadra: come vuole attaccare, come vuole recuperare il pallone e prevenire o proteggersi dai pericoli, in che maniera intende gestire le transizioni tra la fase offensiva e quella difensiva e viceversa.
Prima dei principi di gioco va detto del terreno di gioco del “Gustavo Ventura”, contro la Vibonese nell’ultima gara casalinga disputata un mese si presentava così. Più che un campo di calcio questo è un campo di patate, speriamo di trovare una situazione migliore anche perché la nostra squadra predilige il gioco palla a terra. Se poi vogliamo fare i monelli aggiungiamo che le condizioni del Sant’Agata non è che siano migliori del terreno pugliese.
Nelle ultime due gare disputate la Reggina ha una media di 38 palloni recuperati nella metà campo avversaria, il Bisceglie appena 15. Significa che troveremo una squadra, a prescindere dal modulo, chiusa che cercherà di giocare palloni per la punta (o le punte se saranno due) accompagnando poi l’azione con i centrocampisti.
Quando riescono a trovare un varco in genere avviene a sinistra, con tre uomini pronti a ricevere la palla in area. Raramente, con la partita in equilibrio, sono più di tre gli uomini che vanno ad aggredire l’area.
In fase difensiva la linea tende a coprire lo spazio più che a marcare gli avversari, in questo caso tutti corrono verso la palla e l’attaccante della Vibonese a rimorchio è libero di battere a rete e segnare.
Ma quello che soffrono di più sono le giocate alle spalle della difesa con un taglio verso il centro.
Le previsioni della vigilia fanno pensare alla conferma del 5-4-1 visto a Catanzaro. L’estremo difensore sarà Casadei, portiere di quasi due metri che soffre molto i palloni bassi e non irreprensibile in uscita sui cross tesi.
In difesa centrali Hristov affiancato ai lati da Turi e Diallo visto che il capitano Piccinni (3 assist) è stato messo sul mercato. Sugli esterni giocheranno probabilmente i due ex, a destra Mastrippolito, a sinistra Armeno anche se scalpita il rientrante Karkalis.
A centrocampo dovrebbero giostrare Rafetraniaina (1 assist) e l’altro ex Zibert (3 assist). Ai lati Longo (1 assist) e Montero (5 reti) pronti a supportare in fase offensiva la punta centrale Ebagua (2 reti). Gatto (5 reti e 2 assist) non dovrebbe essere della partita essendo nella lista dei partenti.
Leo Mamone
Giuseppe Caridi