AL COMUNALE NON ENTRAVA UNO SPILLO
A Reggio ma non solo, i derby erano partite che richiamavano allo stadio anche i tanti che oggi chiameremmo occasionali, ma che, fino a poco tempo fa erano tifosi come gli altri
Messina, Catania, Catanzaro e Cosenza erano le partite, per motivi diversi da non perdere.
In quel 1986 il derby contro le aquile arrivò molto presto alla terza giornata anzi per la Reggina la seconda, visto che l’esordio contro il Barletta fu rinviato per un diluvio fuori stagione. Il Catanzaro era allenato da un ex trainer amaranto Claudio Tobia e tra le sue fila anche Roberto Tavola ricordato per un derby contro il Messina e poco più.
I giallorossi avevano cominciato il campionato nel peggiore dei modi, con due sconfitte, ma si sarebbero rifatti ampiamente vincendo il campionato trascinati da 17 reti del mito Massimo Palanca.
La Reggina, guidata da Albertino Bigon costruiva le basi per ciò che sarebbe avvenuto l’anno successivo.
Il Comunale è stracolmo e ci sono tanti tifosi catanzaresi in un periodo in cui i rapporti tra le due tifoserie sembravano tranquillizzarsi dopo le note vicende politiche del 1970.
La partita non fu bellissima e a deciderà furono due colpi di testa da calci da fermo. La Reggina passò in vantaggio verso la fine del primo tempo con Rosario Sasso che battè Zunico. Il Catanzaro, che tenne a lungo il pallino del gioco, pareggiò al 78′ con un altro difensore, Carlo Caramelli lesto a battere Rosin. La partita finì così, 1-1, il risultato più frequente dei derby e allora come oggi a Reggio un ritrovato entusiasmo, procurato dall’arrivo di una nuova società giovane e ambiziosa, si faceva strada. Era tempo, allora come oggi, di scrivere la storia…
Nella foto: Sasso esulta dopo il gol e dietro una gradinata completamente esaurita.