UNA VIOLA FATTA A SPICCHI
Si dice che per risalire bisogna toccare il fondo e la Reggina, per restare in ambito locale, ne è un esempio.
Nel basket forse siamo al punto più basso della storia e non tanto per ciò che concerne il lato sportivo che, come massima espressione offre un campionato regionale a 7 squadre, quanto per la frammentazione di un movimento che antepone, forse in maniera irreversibile, l’IO al NOI, in cui ognuno va per la sua strada che è sempre la strada più giusta a dispetto di quella degli altri, in cui o sei con me o sei contro di me.
Le realtà positive ci sono eccome, anzi, prese singolarmente, sono tutte da elogiare, il problema sono i confini ben tracciati come la cartina del risiko.
Eppure l’esempio lampante di ciò che significa unione,sofferenza, fare gruppo ce lo hanno dato dei ragazzi che hanno indossato quasi per sbaglio la canotta neroarancio al posto di una biancoverde.
Non chiamatemi nostalgico se sto qui ancora a parlare di ciò che Mecacci e la banda di matti hanno fatto e di ciò che non hanno potuto fare, non certo per colpa loro, ma soprattutto dell’amore verso una maglia e una città non loro.
Sembra passato un secolo, ognuno ha preso la propria strada e si prova a ripartire. Il Pianeta Viola sgomberato adesso è tristemente chiuso in attesa di riqualificazione e bando.
Il progetto del TRUST è senza dubbio quello più spendibile, ma di fatto, checché se ne dica, non ha unito tutti. Per esempio i TOTAL KAOS che lo scorso anno non hanno seguito la squadra invocando, tra le altre cose, discontinuità col passato, stanno proseguendo nel loro nobile progetto di basket popolare con la REGHION che si cimenta nell’avvincente torneo CSI. Non nascondo che, qualche sera fa, seguendo la telecronaca di Reghion – Gallinese di Giovanni Mafrici su REGGIO A CANESTRO, con relativa incursione nel settore dei TK, più di qualche brivido ha attraversato la schiena, oltre a tanta nostalgia e malinconia.
Ci auguriamo, ancora una volta, di poter vedere TUTTI, ma davvero tutti, presto o tardi uniti sotto un’unica bandiera che non vi siano buoni e cattivi, figli e figliastri, ma che le opinioni di tutti siano un valore e non un ostacolo, detto da chi purtroppo non si adegua ad un mondo di copia/incolla.
FORZA VIOLA, AD MAIORA SEMPER