LASCIAMOLA RIPOSARE
Un finale amaro, un finale già segnato da un po’ nonostante i tentativi di trovare un’alternativa a Luca Gallo.
Sembrava tutto fatto solo pochi giorni prima dell’incontro in FIP, con continue interlocuzioni tra l’entourage di Gallo e Matteo Mecacci, addirittura si parla di un roster già abbozzato, che in parte è stato trasferito a Cento, e programmi ambiziosi.
Poi, tre o quattro giorni prima del 30 Maggio qualcosa si rompe. Questione Callipo? Nodi impianti? Debiti da onorare non preventivati? Non si sa. Sta di fatto che Gallo fa marcia indietro e comunica a Falcomatà, Latella e Paolo Surace il proprio disimpegno, come confermato nel corso della conferenza stampa di presentazione del tecnico Toscano.
Il patron amaranto forse omette che dalla controparte si cerca di tenere in piedi la trattativa tanto che Fabio De Lillo presenzia all’incontro in FIP, inducendo il Sindaco a lasciarsi andare a dichiarazioni forse un po’ azzardate in diretta radiofonica nel corso di Break in Sport su Antenna Febea:
“Se parliamo di garanzie “politiche” rispetto al nuovo progetto possiamo dare come assodata la ripartenza dalla serie B. Qualora, invece, ci fosse una società di A2 che volesse cedere un titolo a quel punto la Fip potrebbe farsi mediatrice tra i due soggetti eventualmente coinvolti”
Chiaro è che la presenza di de Lillo illuse un po’ tutti sulla possibilità di ricucire lo strappo, ma intanto Mecacci, figura chiave del nuovo progetto, dopo aver atteso e resistito alle tante offerte, firmava per Cento e, pian piano, anche gli altri pezzi del puzzle, a cominciare dal capitano Matteo Fallucca, si accasavano lontani da Reggio.
Il filo si è completamente spezzato il 25 Giugno, quando Gallo annunciava di aver rinunciato al progetto Viola per dedicarsi completamente alla Reggina.
Le alternative, già inesistenti prima, non potevano di certo materializzarsi in pochi giorni e la logica triste conclusione è quella che conosciamo. E pensare che il titolo sportivo di Napoli sarebbe costato davvero una miseria, nemmeno un terzo dei debiti sportivi, ma tant’é.
Chi pensava che a Reggio Calabria venisse assegnata una wild card è rimasto deluso, anche se ci viene da pensare per quale motivo avremmo dovuto ricevere un regalo senza un progetto economicamente solido e dopo aver lasciato debiti sportivi per oltre 100.000 € .
Inutile nascondersi, l’ambiente è dilaniato da faide interne, da lotte intestine contro questo e quel soggetto e forse sarebbe giusto riposare almeno un anno per tirare le fila e riorganizzarsi magari ricostruendo quei valori, facendo conoscere la storia di una squadra divenuta mito alle nuove generazioni. Potrebbe essere questa la mission del Trust in questo anno, oltre che rafforzare la compagine sociale e ripartire con un progetto solido e sostenibile che possa coinvolgere imprenditori del territorio e non per una ripartenza definitiva.
Voler ripartire a tutti i costi suona come un accanimento terapeutico, una guerra tra poveri, ma ciò non suoni come una critica o addirittura come una condanna. L’impegno di chi ha provato e sta provando a tenere in vita la Viola va comunque evidenziato ed elogiato.
La musica è finita per adesso, il mito riposa, ma l’unica certezza é che, presto o tardi , si sveglierà, ma, a questo punto, senza fretta.