UN FUNAMBOLO DAL CUORE D’ORO, RUBENS PASINO
Trovare un calciatore che, in tutte le piazze in cui ha giocato, abbia lasciato degli ottimi ricordi è un’impresa davvero rara nel calcio moderno.
Rubens Pasino rientra in quella cerchia ristretta, perché il legame da lui creato con le squadre e le città in cui ha giocato, Reggio Calabria e Modena su tutte, è rimasto saldo e indissolubile.
Come non innamorarsi di quel folletto che, appena arrivato in maglia amaranto, fa gol a Barletta e diventa la spalla ideale di Alfredo Aglietti prima e Davide Dionigi dopo?
Quel gol a Gualdo Tadino in diretta su Tele+ fece stropicciare gli occhi a tutti e poi ancora a Pontedera, che ricordi.
Protagonista di una squadra della quale si parla troppo poco rispetto all’impresa compiuta di stravincere il campionato andando a violare il “Partenio”, Rubens ha fatto sognare i tifosi che aspettavano sempre un suo dribbling, una sua giocata.
E quel gol contro il Genoa a partita quasi finita per vendicare l’onta di in 7-0 che causò una terribile contestazione chi può dimenticarlo?
Ma Rubens è anche colui che è stato capace di sopportare le difficoltà dell’anno di Colomba, l’essere messo fuori rosa ad allenarsi solo, lontano dai compagni, per la sua volontà di non accettare un trasferimento lontano da Reggio.
E quel sogno rimasto a metà in quel 98/99 in cui cominciò in amaranto per poi, suo malgrado, andare via e non partecipare alla festa più bella.
Rubens è rimasto quel ragazzo umile e innamorato di Reggio e della Reggina, quel funambolo che oggi si diverte a giocare a footvolley, un gioco per chi, come lui, è capace di fare acrobazie col pallone.
Rubens è anche colui che, tre anni fa, invitato alla festa con i ragazzi del ’99, chiede scusa e dice:” Perdonatemi, ma io di quella promozione non ho alcun merito, è giusto che io non venga”.
Ma siamo certi che presto l’occasione per rivederti qui e abbracciarti di nuovo ci sarà, certo non sarai arrampicato alle reti di protezione come a Pontedera, ma resterai sempre un piccolo grande eroe amaranto!