SERIE B FA RIMA CON….
JEREMY MENEZ, CLASSE 1987, 182 cm. destro di piede, talento puro non sempre supportato da un carattere ribelle.
A 16 anni nel 2003 diventa il più giovane calciatore francese a firmare un contratto da professionista col Sochaux e nel 2004 realizza una tripletta al Bordeaux.
Conquista il titolo europeo con l’under 17 francese.
Rifiuta la corte del Manchester United per restare in Francia.
Passa al Monaco che in lui vede un talento indiscutibile e alterna grandi prestazioni a periodi meno brillanti.
Nel 2008 la chiamata della Roma dove, in 3 stagioni colleziona 114 presenze con 12 reti e 22 assist.
Conte lo vorrebbe alla Juventus e Ancelotti al PSG. Prevale il cuore e torna in Francia dove gioca al fianco di Ibrahimovic fornendo un rendimento di livello.
L’arrivo in panchina di Blanc e il cambiamento tattico lo mette ai margini del progetto e il Milan gli offre un contratto. 16 gol giocando da centravanti, una sorta di falso nueve. Con i rossoneri stagione da incorniciare con Inzaghi in panchina, Menez regala giocate e gol memorabili come questo.
A causa di un’ernia è costretto ad operarsi e la ripresa è molto complicata. Nel 2016 passa al Bordeaux ma non incide. Poi le parentesi in Turchia e Messico dove vive situazioni turbolente fuori dal campo dove è protagonista di festini a base di alcool ed escort. Torna in patria in serie B al Paris dove realizza 4 gol in 17 presenze.
Dice di lui
“Forse se non avessi avuto il calcio sarei finito in galera. Del resto, ci sono finiti un sacco di miei amici: furti, droga. Ho continuato a sentirli anche quando erano dentro e ogni volta era come rendersi conto di quanto sottile sia il filo che divide una vita felice da una vita buttata via. Dal quartiere me ne sono andato a Sochaux al momento giusto, a 13 anni, l’età in cui puoi iniziare a fare le stupidaggini più grosse.”
” Una volta abbiamo fregato un motorino a un pony express che era salito a consegnare una pizza però dopo qualche giorno gliel’abbiamo ridato o la volta che ce ne siamo date un sacco con un gruppo di un altro quartiere, io ne ho prese più di quante ne ho date e qui in fronte ho ancora una bella cicatrice”.
A 33 anni torna in Italia forse per la sua ultima occasione, lo attende la maglia amaranto numero 7, la stessa maglia che avrebbe già potuto indossare lo scorso Agosto quando la Reggina, dopo Denis, voleva piazzare un secondo colpaccio. Ma fu solo un arrivederci…